Maturità, oggi terza prova: 500mila gli studenti ad affrontare il quizzone

Ricade oggi la data della terza e ultima prova scritta che affronteranno circa 500mila studenti italiani. Dopodiché toccherà svolgere solo la prova orale e finalmente per i ragazzi sarà periodo di vacanza.

Sono quasi  500000 gli studenti in corsa per l’ agognata maturità, che oggi hanno affrontato la terza prova scritta, anche informalmente denominata “quizzone” per modalità di svolgimento. L’ultimo scritto, infatti, prevede un test, predisposto dalle singole commissioni d’esame-e non dal Ministero dell’Istruzione, come pianificato invece per la prima prova, uguale per tutti, e la seconda diversa da indirizzo a indirizzo- da svolgersi entro tre ore.

I ragazzi hanno quindi un lasso di tempo ben inferiore rispetto alle precedenti giornate da esaminandi, per destreggiarsi nella risoluzione dei quesiti stabiliti per almeno 5 materie, senza obbligo di esclusione necessaria delle discipline relative alle prime due prove. Né tantomeno pare possa dirsi ormai avallato il mistero del numero delle materie che aleggiava fino  a prima del comunicato del Ministero dell’ Istruzione che ha chiarito la non obbligatorietà delle cinque materie, ma fino ad un massimo di cinque, come previsto dal Dm.N.429 del 2000. Dunque alla base dell’elaborazione del quizzone, una prassi e non una vera e propria regola, anche quest’anno.

Difficile compiere ancora un vero e proprio bilancio generale, ma dalle prime indiscrezioni trapelate e dalle reazioni di alcuni studenti, appena fuori dall’aula dell’ultimo scoglio pre-orale, il compito ad elaborazione sintetica e risposta multipla non dovrebbe aver riportato un “alto numero di feriti”, con delle tracce piuttosto rassicuranti. Ovviamente considerando il margine cangiante da istituto a istituto e tralasciando la polemica che ne deriva; la sovrintendenza del Miur a qualsiasi scelta autonoma delle varie commissioni  relativa alle tracce, infatti, almeno per una minoranza, non sembra soddisfacente a garantire una concreta eliminazione delle eventuali disparità tra classi e commissioni.

Per il resto, il clima di tensione, emozione, unità e speranza immediatamente percepibile alla sola vista dei prossimi alla maturità accalcati di fronte ai cancelli delle scuole, sembra un disegno immutabile negli anni: cambiano i volti dell’immagine nella stessa cornice; al massimo cambia anche la prospettiva, i ragazzi avranno sicuramente terminato gli scritti con un bel selfie di classe.

di Irene TROISIO



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