Milano premia Lecce, “Best Italian Interior” all’architetto salentino Massimo Accoto

Il premio, conferito all’architetto leccese il 14 maggio a Milano alla Triennale di Architettura, nasce con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte della progettazione degli interior design con progetti italiani.

“Sin dai primi sopralluoghi ho avvertito il peso di una identità tra storia e memoria, dove iniziava un viaggio alla scoperta di un vissuto accumulato e stratificato nei secoli”. Così Massimo Accoto, architetto leccese, racconta il progetto di ristrutturazione che gli ha permesso di entrare tra gli 84 progetti, selezionati tramite una open call su 400 candidati, per il Best Italian Interior Design Selection, iniziativa editoriale di Publicomm, casa editrice della rivista PLATFORMArchitecture and Design.

Il premio, conferito all’architetto leccese il 14 maggio a Milano alla Triennale di Architettura, nasce con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte della progettazione degli interior design con progetti italiani. Cosi Luca Molinari, Direttore Editoriale di PLATFORM Architecture and Design, il bimestrale di cultura dedicato al mondo dell’architettura e del design edito da Publicomm Srl, “Il pregio di questo ritratto d’Italia per interni è che guarda al centro come alla provincia, allo studio rinomato come alla compagine emergente, evitando la distinzione tra ambiente domestico e pubblico in un crescendo che sta abbattendo ogni possibile confine tra privacy e dimensione comunitaria. […] a volte basta un sottile spostamento o il controllo dei materiali, della luce e delle gerarchie per rendere un luogo unico”.

Massimo Accoto

Sicuramente il lavoro di Massimo Accoto ha risposto a questo connubio di intervento restitutivo misurato e al contempo attuale. Massimo Accoto, architetto leccese, classe 1964, laurea a Firenze, titolare dello studio omonimo, nella sua progettazione originale e dinamica, ha sempre mantenuto il connubio tra una salvaguardia del dato storico e l’integrazione originale della sua personale e riconoscibile vena creativa.  Il prestigioso riconoscimento gli è stato conferito per la ristrutturazione di un immobile situato nel centro storico di Lecce, in via Idomeneo.

Il progetto ha previsto un intervento di restauro e risanamento conservativo di una parte di un palazzo signorile, da destinare a casa vacanze, su commissione del dott. Cesare Papaleo. Sono emerse, sotto gli strati di intonaco, i vecchi muri, realizzati con tecniche e materiali diversi, datati a partire dalla metà del 400, sino ad arrivare verso la fine del 700, con murature e volte in blocchi di pietra lecce.

L’apporto creativo di Accoto è sintetizzato nel dialogo tra materiali in un contesto suggestivo, accogliente e non prevedibile: la pietra leccese e la pietra calcarea, i muri a calce, il ferro nero, il legno in abete, la ceramica, tutti materiali naturali uniti, sono stati armonizzati da un unico file rouge per enfatizzare una identità storica dei luoghi del Mediterraneo. Per Massimo Accoto potrebbe valere la massima di A.L.Rowse “Si potrebbe considerare l’architettura come la storia impressa nelle pietre”. E le pietre a Lecce parlano di anima mediterranea.