Al via l’iter per il rilascio del Codice Ateco ai luminaristi. Stefàno, “Un primo passo per tutelare il comparto”

L’iniziativa è partita diversi mesi fa da Vito Maraschio, Presidente dell’Associazione Luminaristi Pugliesi ed è stata recepita dal parlamentare salentino.

“L’avvio presso l’Istat dell’iter di valutazione per il rilascio di apposito codice Ateco per i maestri luminaristi è un importante passo in avanti che si colora di una speciale soddisfazione personale ed è un’ottima notizia per le uniche ed impareggiabili maestranze pugliesi, e non solo”, con queste parole il Senatore del Partito Democratico Dario Stefàno, Presidente della 14ma Commissione Permanente “Politiche dell’Unione Europea”, commenta l’avvio delle procedure per fare sì che le aziende che operano nel comparto delle luminarie, possano essere dotate del codice Ateco, la tipologia di classificazione adottata dall’Istituto nazionale di statistica, per le rilevazioni nazionali di carattere economico e che farebbe sì che queste imprese possano essere destinatarie dei ristori.

senatore Dario Stefano
Il senatore Dario Stefano (Ph Marco Perulli)

L’iniziativa è partita diversi mesi fa da Vito Maraschio, Presidente dell’Associazione Luminaristi Pugliesi ed è stata recepita dal parlamentare salentino.

“Avevo sollecitato e richiamato l’attenzione su questo speciale comparto lo scorso novembre, proprio mentre il Senato era impegnato nella approvazione dei decreti ristori, mettendo in evidenza il vero e proprio cono d’ombra in cui si collocavano questo tipo di artigiani”, prosegue Stefano.

“Questi, infatti, hanno subito una doppia privazione: la prima data dagli effetti della pandemia che ha sospeso e annullato ogni forma di sagra e fiera, la seconda data propria dalla assenza di specifico codice che si traduceva nella impossibilità di ricevere alcuna forma di sostegno economico previsto dal governo.

L’avvio di questo processo di riconoscimento, grazie alla sollecitazione dell’Associazione Luminaristi Pugliesi, è un passo importante per continuare a tutelare doverosamente e a salvaguardare una ricchezza e un patrimonio unico di conoscenze e competenze che in Puglia trova una magnifica espressione”.



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