Eroi e non solo a parole. La Regione Puglia stanzia le indennità per il rischio Covid al personale sanitario

È stata, invece, stralciata la posizione dei medici del 118 e di medicina generale convenzionati con il Sistema Sanitario Regionale ma non dipendenti. 

Durante l’emergenza causata dal coronavirus sono stati definiti come ‘gli angeli della sanità pugliese’: medici, infermieri, oss e personale sanitario in genere che hanno messo a rischio la loro salute e in alcuni casi la loro vita per aiutare i cittadini a liberarsi dalla morsa di un virus dall’incredibile forza e contagiosità.

Eroi mandati in trincea spesso senza gli adeguati dispositivi di protezione individuale quando, occorre ricordarlo, gli ospedali correvano il rischio di diventare autentici focolai. Ogni giorno abbiamo raccontato le loro difficoltà e i loro timori, di professionisti e di padri e madri di famiglia.

Oggi, anche grazie alla loro professionalità, alla loro abnegazione e all’amore per il proprio mestiere e per chi si aveva di fronte tutto sembra essere diventato un lontano ricordo. È giusto, invece, dare un tributo al mondo sanitario, fatto non soltanto di belle parole e di tanta stima (che pure sono sempre importanti) ma di riconoscimenti economici e di indennità.

Per questo oggi si è tenuta la riunione tra le organizzazioni sindacali del comparto e della dirigenza e il Dipartimento Salute della Regione Puglia.

Proprio in merito ai riconoscimenti economici, la Regione ha presentato una sua proposta che prevede la differenziazione della platea dei beneficiari in tre fasce (A, B, C), per livello di rischio a cui si è stati esposti. Per ciò che concerne l’aspetto economico, il Direttore Montanaro ed il consigliere Desantis, hanno confermato che la Regione provvederà a trovare fondi aggiuntivi rispetto a quelli stanziati dal Decreto 18/2020.

Rientra nella Fascia A il personale dipendente operante in: Malattie infettive, Pneumologie, Terapie Intensive, Dipartimenti Prevenzione, Personale dipendente del 118, Pronto Soccorso, Assistenti sanitari destinati alla presa in carico dei pazienti Covid, Tecnici perfusionisti ECMO, personale laboratorio biomedico operante presso strutture sanitarie ovunque collocate che funzionale al trattamento dei campioni biologici per esami Covid ovvero alla effettuazione di test o campioni dello stesso tipo, personale delle Unità Operative di radiodiagnostica operanti presso le strutture che effettuano esami verso pazienti provenienti dai percorsi ospedalieri Covid o sospetti tali, obitorio e Front Office (Triage).

Rientra nella fascia B il personale dipendente che ha operato in Ostetricia, Dialisi, e le Unità Operative afferenti a strutture COVID Acuzie pubbliche, come definite nella Dgr 525/2020, non inserite nella Fascia A).

Fanno parte della fascia C gli operatori afferenti ad altre Unità operative (non elencati nelle Fasce A e B), ma, in ogni caso, coinvolti nella emergenza Covid.

Innanzitutto è stato individuato il periodo da coprire con l’indennità e si è stabilito che l’arco temporale da prendere in considerazione è quello che va dal 15 marzo al 15 maggio, per un totale di 2 mesi.

Le indennità stabilite

Alla Fascia 1 dovrebbe essere riconosciuta una indennità per ogni giorno di servizio pari a 50,00 euro. Per la fascia 2, l’indennità per ogni giorno di servizio è pari a 30,00 euro. Per la fascia 3, l’indennità per ogni giorno di servizio è di 20,00 euro.

A ciascun lavoratore non potrà comunque essere riconosciuta un’indennità per le staordinarie condizioni di lavoro, complessivamente superiore all’importo corrispondente a n. 20 turni per ciascuno dei due mesi presi in considerazione (dal 15 marzo al 15 maggio). Parliamo, dunque, di 1000 euro lordi per mese in Fascia A), 600 euro lordi per mese in Fascia B), 400 euro lordi in fascia C).
I premi previsti sono da considerarsi cumulabili con tutte le altre forme incentivanti contrattualmente previste anche a valere sui medesimi Fondi contrattuali.

Indennità per il personale del 118

Per quanto riguarda il personale del 118, questa è stata invece la scelta: ai medici e agli infermieri dipendenti verrà riconosciuta un’indennità per ogni giorno di servizio pari a 50,00 euro. Previsti poi 20,00 euro per ogni giorno di servizio da destinare agli autisti soccorritori, così come 20,00 euro quale indennità per ogni giorno di servizio ai dipendenti di SanitaService.

È stata, invece, stralciata la posizione dei medici del 118 e di medicina generale convenzionati con il Sistema Sanitario Regionale ma non dipendenti.

Nella nota non si fa riferimento agli Oss ma sembra che si tratti solo e soltanto di un refuso, visto che nella videoconferenza si è parlato di essi ed anche per essi, come è ovvio, si era discusso dell’indennità da riconoscere.

In una nota, il sindacato Fsi-Usae, tramite il suo segretario territoriale Francesco Perrone, ha ribadito la necessità di prevedere una ulteriore fascia (una super A), in cui collocare i lavoratori di ogni livello e profilo, impegnati in via esclusiva nei reparti ‘COVID’, ai quali riservare il massimo riconoscimento in termini di indennità economica per ogni giornata di presenza.