Anche quest’anno, nonostante le controversie, i rischi di debiti da pagare e la crisi da affrontare, la celebrazione più attesa dell’anno a Lecce, è in corso. Questa sera, si concluderà toccando l’apice, con il giorno dedicato interamente al patrono Sant’Oronzo.
Una festa non solo attesa, ma che scandisce come di consueto, la fine dell’estate. E che il Santo protettore salvaguardi questa cittadina della Puglia, ne siamo estremamente convinti, così come ne sono sicuri i venditori ambulanti, personalità caratteristiche e indispensabili, che rendono le tre giornate tra il 24 e il 26 agosto, un motivo in più per farsi una passeggiata tra le bancarelle, e acquistare qualcosa di innovativo rispetto agli anni precedenti.
Impossibile, poi, tornare a casa senza aver comperato le specialità leccesi, in giro per i carretti e i camioncini, come la “cupeta” leccese, un dolce mandorlato ricoperto di caramello e zucchero fatto tostare al momento dell’acquisto, i “lupini”, il torrone , le mandorle zuccherate o la “scapece”, il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate, in dialetto gallipolino, "calette". Lo zafferano dona al piatto il colore giallo che lo rende caratteristico. Sapori e piatti tipici dell’ antica tradizione popolare, che ancora oggi non perde le sue radici.
Tra folclore e riti, le novità di quest’anno non sono molte, forse perché questa città rimane attaccata, come è giusto che sia, alle sue origini. Questa sera infine, Lecce si riempie di musica e colori, giungendo a conclusione dei festeggiamenti con il concerto che si svolge nella piazza principale della città. Quest’anno piazza sant’Oronzo rincontra la storia ospitando nuovamente cassa armonica, luminarie e musica tradizionale con il concerto di Cesare Dell’Anna ed il suo progetto GirodiBanda, al quale si aggiungeranno numerose special guest che verranno svelate progressivamente con l’avvicinarsi dell’evento. Ciligienia sulla torta, non mancheranno i fuochi pirotecnici, che animeranno la festa da mezzanotte.
Passeggiando tra le strade super affollate anche in pieno giorno, si percepisce il rispetto per le vecchie generazioni e il rinnovo delle nuove, affinché, come si può notare dai manifesti che riempiono la città, possa diventare nel, non troppo lontano 2019, Capitale della Cultura Europea. E se questa festa non è anche cultura , allora non si può essere degni di definirsi leccesi veri.
