
La denuncia e la descrizione di quanto accaduto viene comunicato dallo sportello Aduc Lecce, nella persona del delegato avv. Alessandro Gallucci. Ma la vicenda si è ripetuta anche in altre città d’Italia.
Incassare un assegno bancario versandolo sul proprio conto corrente dovrebbe essere un’operazione semplicissima, ma in alcuni casi potrebbe rivelarsi più complicata del previsto.
Il caso viene raccontato dallo sportello Aduc di Lecce: il titolare di un conto corrente postale versa un assegno di un proprio debitore sul suo conto. L’ufficio postale annota la scrittura all’incasso ma qualche giorno dopo storna l’assegno perché insoluto. L’assegno, però, non viene mai restituito al creditore. Un anno dopo si verifica la stessa situazione per un altro titolo. Nel frattempo il correntista avvisa il debitore che trasecola. L’ufficio postale dove è stato acceso il conto, davanti alle rimostranze anche scritte del suo cliente, fa spallucce e comunque si chiude nel silenzio senza dare alcun aiuto. Nel frattempo l’istituto bancario del debitore attesta che ha regolato i conti per quell’assegno (l’iniziale insoluto, in entrambi i casi era colpa della Posta, dicono, per errata presentazione del titolo) e che, quindi, le somme sono state trattenute da Poste Italiane per l’accredito sul conto corrente.
Una situazione quella che si è venuta a creare, che ha certamente dell’increscioso. L’aduc, poi, ribadisce che “per risolvere la situazione è necessario un reclamo formale del creditore indirizzato a Bancoposta e, prima di un’eventuale causa se questo istituto tacerà, un tentativo di conciliazione”.
Amara la conclusione del delegato Aduc Lecce, avv. Alessandro Galucci, “nel frattempo i soldi o i titoli (che se insoluti devono essere restituiti al creditore) restano stanziati non si sa dove in attesa di non si sa cosa. Sperando che nella catena di pagamento ci sia stato solo un intoppo anche se, è evidente, non tutti sono stati ligi al dovere”.