A Torino alcuni poliziotti, impegnati nel servizio d'ordine, si sarebberi tolti i caschi per "solidarietà" con chi era sceso in piazza a protestare. La notizia ha immediatamente fatto il giro del web.
Italia bloccata. Disagi da Nord a Sud, indistintamente. Annunciata nei giorni scorsi, temuta nell’ora x del 9 dicembre, la protesta dei Forconi, nel Belpaese, è una realtà. Le ragioni del malcontento che già due anni fa portò il caos dentro e fuori dalla Sicilia sono sempre le stesse: lo scontento nei confronti del governo e della classe politica. Volantinaggi, blocchi e presidi un po’ ovunque, Salento compreso, dove gli autotrasportatori hanno manifestato alle prime luci dell’alba sulla statale Lecce-Brindisi in direzione nord, rallentando e a tratti bloccando il traffico in prossimità dello svincolo per Surbo.
Al momento la situazione più critica si è registrata a Torino dove i contestatori, dopo aver occupato il centro della città, con tram fermi e negozi costretti a chiudere, hanno invaso i binari delle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, bloccando per circa un’ora anche il traffico ferroviario. Eppure proprio neln clou della «guerriglia» un episodio “inaspettato” si è trasformato in un video virale che ha immediatamente fatto il giro del web.
Alcuni poliziotti, infatti, in presidio alla stazione di Porta Susa
si sarebbero tolti il casco per «solidarietà» ai manifestanti che li avrebbero ricambiati urlando «siete come noi». Poco dopo, come riportato dal blog di Beppe Grillo, la scena si è ripetuta in altre città. Protagonista, questa volta, è la Guardia Di Finanza. «Sono i gesti di cui abbiamo bisogno – si legge in un minipost dal titolo “Come farete senza polizia?” – le forze dell'ordine provengono dal popolo di cui fanno parte».
La notizia, che ha creato un tam-tam incessante sui social network, è stata smentita di lì a poco con una nota della Questura di Torino. Come precisato, gli agenti si sarebbero tolti il casco perché "erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l’utilizzo".
Nessun gesto di solidarietà, dunque.
