Ad ogni modo, l'inchiesta procede ed il reato ipotizzato è "lesioni personali colpose". Come atto dovuto, sono stati iscritti due nominativi nel registro degli indagati, tra cui quello del titolare della ditta che stava eseguendo i lavori.
Il Comune di Lecce è ufficialmente "parte civile", nel processo sulla presunta maxi truffa con i finanziamenti in favore dell'associazione Antiracket Salento. I giudici hanno accolto l’istanza presentata dall’avvocato Stefano Maggio.
Secondo l'accusa, U’ Tannatu avrebbe consegnato il “plico”, composto da due proiettili e da una lettera d’accompagnamento minatoria, ad un ragazzo per farlo recapitare al ristorante “Mare Chiaro” della famiglia Quintana, il 9 settembre 2016.
Non solo, poiché il padre della bimba di otto anni, durante una perquisizione a casa, è stato trovato in possesso di materiale pedopornografico. Intanto, la presunta vittima è stata ascoltata nell'ambito dell'incidente probatorio.
Il giudice ha, invece, disposto il non luogo a procedere nei confronti di altri due imputati. L'inchiesta della Procura fa riferimento a "Il Poeta Contadino" sulla Lecce-San Cataldo, inattivo da alcuni anni.
I fatti si sarebbero verificati, tra aprile e giugno del 2017, a ridosso delle elezioni comunali a Galatone. La vicenda s'inquadrerebbe nell'ambito dello scontro interno per la leadership del M5S.
Inoltre, è stata disposta l'immediata scarcerazione, accogliendo l'istanza dell'avvocato Umberto Leo. Ricordiamo che il 9 ottobre scorso, l'imputatosi tagliò le vene nel Tribunale penale di viale De Pietro.