Avrebbe abusato di una 14enne affetta da deficit mentale, in svariate occasioni, ed un uomo di Gallipoli ben più grande di lei, rischia di finire sotto processo. Nella mattinata odierna, innanzi al gup Edoardo D’Ambrosio, il pm Francesca Miglietta ( titolare dell’inchiesta il sostituto procuratore Maria Vallefuoco)ha chiesto la riqualificazione del capo d’imputazione, da atti sessuali con minorenni, in violenza sessuale aggravata dall’età della presunta vittima e dallo stato d’inferiorità psicologica.
Il giudice ha accolto l’istanza dell’avvocato Pompeo Demitri, legale dell’imputato, che ha chiesto tecnicamente un termine a difesa. Dunque, nella prossima udienza fissata per il 29 maggio, il giudice stabilirà se rinviare a giudizio il 60enne gallipolino o proscioglierlo dall’accusa. Intanto, i genitori della ragazza si sono costituiti parte civile con l’avvocato Massimo Cavuoto.
L’inchiesta prese il via dalla denuncia presentata nel gennaio del 2017, dal padre e dalla madre della 14enne, presso i militari di Gallipoli. Nel mese di marzo dello stesso anno, si è svolto l’incidente probatorio. La ragazza venne sentita attraverso l’ascolto protetto alla presenza di una psicologa, presso il tribunale dei minorenni, dinanzi al gip Michele Toriello. Le sue dichiarazioni furono ritenute attendibili e la Procura chiese il rinvio a giudizio dell’uomo. Secondo la tesi accusatoria, il 60enne gallipolino avrebbe costretto la ragazzina, come detto affetta da deficit mentale, a subire abusi sessuali.
La 14enne sarebbe stata adescata per strada, a partire dal mese di settembre del 2016, con la promessa di piccoli regali. Il 60enne una volta conquistata la fiducia della giovane, si sarebbe appartato con lei, in diverse occasioni, in una zona periferica di Gallipoli. A quel punto sarebbero cominciati gli abusi. In alcuni casi, la presunta vittima sarebbe stata addirittura violentata su una sedia.
