
Padre e figlio sono finiti nei guai con l’accusa di furto di energia elettrica. Attraverso alcuni dispositivi magnetici, erano riusciti ad azzerare i consumi notturni dei due supermercati che gestiscono, a Nardò e Galatone. Il danno ammonterebbe ad oltre 200mila euro
Il tutto è nato da una segnalazione della società dell’energia elettrica che, nel monitorare i consumi di due supermercati, uno di Galatone ed uno di Nardò, entrambi riconducibili alla stessa società, aveva notato un’inspiegabile azzeramento nelle ore notturne. Una casualità non di poco conto. Così i militari delle due stazioni, insieme al personale della società elettrica, hanno avvitato gli accertamenti del caso per far luce sulla vicenda. Insomma, in entrambi gli esercizi commerciali sono stati trovati, ben occultati in contenitori di legno, dei dispositivi magnetici atti ad alterare il normale funzionamento dei contatori. C’è di più, la storia pare andasse avanti da tempo.
Da un’analisi del danno subito dalla società elettrica, è infatti emerso che i dispositivi erano stati agganciati almeno da 18 mesi, con un danno pari ad oltre 200.000 euro. Ovviamente, i contatori ed i dispositivi magnetici sono stati sequestrati mentre padre e figlio, rispettivamente di 75 e 49 anni, gestori dei due esercizi commerciali sono stati deferiti in stato di libertà. L’accusa è furto di energia elettrica