Nuovi guai con la giustizia per il giovane di Nardò che si faceva chiamare “il figlio di Totò Riina”.
Le indagini hanno preso il via, dopo la denuncia della madre e dei nonni, depositata attraverso l’avvocato Mauro Marzano, per una lunga serie di comportamenti a dir poco borderline. Il 28enne di Nardò, come disposto dal pm Stefania Mininni, è stato fermato dai carabinieri della locale stazione e trasferito presso una struttura psichiatrica riabilitativa. La decisione è maturata a seguito di una consulenza medica eseguita da uno specialista nominato dalla Procura. Il 28enne dovrà comunque presentarsi venerdì prossimo dinanzi al gip Michele Toriello per l’udienza di convalida della misura di sicurezza. Risponde di una sfilza di reati: estorsione, danneggiamento, violenza privata, maltrattamenti in famiglia, minacce aggravata. Il giovane è difeso dall’avvocato Gianpiero Geusa.
Il 28enne, già sottoposto a regime di sorveglianza, per reati connessi a sostanze stupefacenti, viveva in casa con la madre. La convivenza con il genitore ed i nonni (al piano di sotto) si sarebbe ben presto dimostrata impossibile. In particolare, nei mesi di maggio e giugno, il 28enne avrebbe dato in escandescenza, distruggendo con oggetti contundenti gli arredi di casa. Non solo, poiché avrebbe chiesto, minacciando di morte la madre, continue somme di denaro per l’acquisto di droga. In un’occasione avrebbe cercato di chiuderla in casa, se non gli avesse dato i soldi. La donna sarebbe riuscita a scappare, e a trovare rifugio dai propri genitori.
