Un avvocato rischia di finire sotto processo per una presunta estorsione ai danni di due fratelli, soci di un azienda.
Nelle scorse ore, il gip Giovanni Gallo ha rigettato la richiesta di archiviazione del pm Giovanni Gallone, disponendo l’imputazione coatta del legale, un 69enne del Foro di Lecce. Risponde dell’ipotesi di reato di estorsione aggravata.
Difatti, secondo il giudice, non ci sarebbero riscontri sul fatto che la somma di denaro fosse stata pattuita come corrispettivo di una prestazione professionale.
Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata dalle presunte vittime di estorsione, attraverso l’avvocato Pantaleo Cannoletta.
Tutto nasce dalla compravendita di un complesso immobiliare nel centro di Lecce, nel 2010. L’azienda ottiene il mutuo dalla Banca che concede il prestito, ma richiedendo una fideiussione di oltre 400 mila euro.
In seguito, vista la crisi del settore, i due fratelli cercano un acquirente per rivenderlo. Ma prima del preliminare di vendita, l’avvocato che ricopriva l’incarico di legale della ditta, chiede che gli venga corrisposta la somma di 110 mila euro. I due fratelli lo pagano, ma poi decidono di presentare denuncia contro di lui.
L’imputato, che dopo l’imputazione coatta del gip rischia il processo, è assistito dall’avvocato Francesco Galluccio Mezio.