Sono cinque i medici iscritti nel registro degli indagati per la morte del 90enne, deceduto dopo essere stato dimesso dall'ospedale "Vito Fazzi". Si tratta di due neurologi, un cardiologo e due medici del Pronto Soccorso. Occorre sottolineare che l'iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo è comunque un atto dovuto in vista dell'esame autoptico disposto dalla Procura. Il pubblico ministero Roberta Licci ha conferito l'incarico in mattinata, al medico legale Roberto Vaglio. Invece, alcuni dei "camici bianchi" indagati hanno nominato come consulente di parte il dr. Alberto Tortorella.
Ricordiamo che il 21 novembre scorso Giuseppe Riggio – questo il nome della vittima – è stato condotto in ospedale dal personale del 118 in seguito ad una caduta accidentale in strada. Il novantenne si era procurato una ferita lacero-contusa ad una mano (suturata con quattro punti) ed una contusione alla fronte. Tutti gli esami diagnostici effettuati (esami del sangue, elettrocardiogramma, emogasanalisi ed una Tac al cranio) hanno dato esito negativo, così come la consulenza neurochirurgica. Riggio era poi stato dimesso dall'ospedale con la raccomandazione di un periodo di osservazione a casa di 24 ore.
Tornando dall'ospedale verso la propria abitazione, l'anziano ha cominciato ad accusare dei malori ed è morto poco dopo per arresto cardiaco nonostante il tentativo di riportarlo in ospedale. Il novantenne soffriva di una "fibrillazione atriale cronica". I familiari di Riggio hanno sporto denuncia presso il posto di polizia del Fazzi. Il primario del Pronto Soccorso, dr. Silvano Fracella, aveva avviato un' indagine interna e fatto eseguire l'esame autoptico sul corpo dell'anziano.
Questa mattina la Procura, come detto in precedenza, ha disposto a sua volta l'autopsia per chiarire ulteriormente le cause della morte ed accertare eventuali responsabilità del personale medico.
