Due "camici bianchi" del Pronto Soccorso di Galatina dovranno sostenere un processo penale. Il gup Michele Toriello ha rinviato a giudizio Antonio Palumbo, 46 anni di Galatina e Giovanni Rucco, 60 anni di Campi Salentina con l'accusa di omicidio colposo. Entrambi dovranno presentarsi il 24 maggio prossimo, innanzi al giudice Sergio Tosi della prima sezione penale monocratica per l'inizio del processo. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Alberto Russi. I famigliari della vittima, il 47enne di Lecce Piero Spongano, si sono costituiti parte civile. Sono assistiti dagli avvocati Luigi e Roberto Rella.
A dare avvio alle indagini, la denuncia del fratello della vittima per presunti ritardi nella cura del paziente. Piero Spongano sarebbe giunto nel tardo pomeriggio del 7 febbraio del 2016 presso il Pronto Soccorso dell'ospedale di Galatina, "in stato di sonnolenza". Poco prima, procedeva "zigzagando a bordo di un ciclomotore" per le vie del paese e fu condotto in ospedale.
I primi prelievi esclusero la presenza di tracce di alcool nel sangue. Secondo l'accusa, però, i due "camici bianchi" (Palumbo che ricevette il paziente al suo arrivo e poi Rucco in qualità di medico di turno subentrante) pur avendo accertato la presenza di ipotensione e uno stato di "sofferenza muscolare cardiaca", non avrebbero provveduto ad ulteriori accertamenti diagnostici e di laboratorio. Spongano sarebbe morto intorno alle 7.00 di mattina del giorno stesso.
L'autopsia avrebbe accertato una morte per infarto del miocardio acuto. Secondo il sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci che ha coordinato le indagini, dunque, sarebbero emerse alcune responsabilità, negligenze e omissioni da parte del personale medico e presumibilmente con accertamenti adeguati e tempestivi, il 47enne si sarebbe potuto salvare.
