Disposta l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di una 14enne, residente a Ruffano, ma di origini marocchine, che vedeva indagati tre medici per omicidio colposo.
Il gip Cinzia Vergine non ha ravvisato una correlazione tra il decesso della ragazza e la somministrazione della seconda dose di vaccino anti-Covid Pfizer ed ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Donatina Buffelli.
Rigettata dunque l’istanza di opposizione all’archiviazione presentata dai familiari della vittima attraverso l’avvocato Pasquale Scorrano. Invece i medici che erano stati iscritti nel registro degli indagati erano difesi dagli avvocati Luigi Covella, Biagio Palumbo, Rocco De Santis, Claudio Benenati. La decisione è maturata sulla scorta della relazione dei consulenti tecnici.
La ricostruzione dei fatti
L’adolescente è entrata in coma due giorni dopo la seconda dose di vaccino e si è poi spenta all’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove era stata accompagnata dal Cardinal Panico di Tricase, quando il suo quadro clinico era peggiorato.
La giovane ha ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer il 17 agosto. Il giorno dopo, il 18, ha lamentato malessere e dolori, forti. Per questo, è stata visitata da una guardia medica che ha riscontrato un gonfiore all’occhio. Il 19 agosto, si è recata, nella mattinata, presso l’ospedale di Tricase, per sottoporsi ad una visita oculistica e a una prima Tac, all’esito della quale non sono state riscontrate particolari problematiche. Dopo una seconda Tac, effettuata nel pomeriggio, sarebbe emersa la presenza di una forma tumorale.
Le condizioni di salute della ragazza, però, sono precipitate ed è entrata in coma irreversibile. Il giorno dopo, il 20, è stato disposto il trasferimento nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove la 14enne è morta nella mattinata.
Secondo quanto sostenuto dal personale medico dell’ospedale barese e confermato in seguito da ulteriori accertamenti, il decesso si sarebbe verificato a causa di una forma di meningite.
I familiari hanno fin da subito nutrito perplessità in merito, poiché la ragazza aveva fatto il vaccino.
Il padre della 14enne ha presentato denuncia attraverso l’avvocato Pasquale Scorrano, chiedendo che fosse fatta chiarezza sull’accaduto e verificata una possibile correlazione tra l’aggravarsi delle condizioni di salute della ragazza (fino al decesso) e la somministrazione del vaccino anti-covid. Si è poi arrivati all’apertura di un’inchiesta penale, per la quale il pm ha chiesto l’archiviazione, poi accolta dal gip.
