Era accusato di diffamazione nei confronti dell’allora sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta e al termine del processo arriva l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” per Achille Villani Miglietta, ex deputato di Alleanza Nazionale.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Fabrizio Malagnino.
Il giudice, nelle motivazioni della decisione, sostiene che “la condotta del Villani non poté amplificare… l’offesa alla reputazione del Mazzotta già recata dalla comparsa della frase integrale riportata sui muri del paese”. Il giudice aggiunge però che “in sostanza quel che ha salvato l’imputato, o che è stato da lui programmato fin dall’inizio è che il suo spettegolare paesano non attinse altri che i pettegoli paesani, già informati cui fu indirizzato”.
Achille Villani Miglietta, 69enne (ex sindaco e assessore di Carmiano) è difeso dall’avvocato Carlo Gervasi. Il legale nel corso della discussione ha chiesto l’assoluzione per il proprio assistito. Invece, Giancarlo Mazzotta si era costituito parte civile, attraverso il legale Paolo Spalluto.
Le indagini hanno preso il via da una querela presentata dall’ex primo cittadino di Carmiano, nel gennaio del 2018.
Secondo l’accusa, Villani offendeva la reputazione di Mazzotta per avere pubblicato sul proprio profilo WhatsApp la frase offensiva “De m… truffatore paga li cristiani”. Il riferimento era alla scritta apparsa il 17 dicembre 2017, su di un muro a Carmiano. Lo stesso giorno, ricordiamo, fu anche lanciata una molotov nella villa dell’ex sindaco.
Inizialmente, comunque, il pm Ruggiero chiese l’archiviazione del procedimento. Il gip Marcello Rizzo, però, accolse l’opposizione all’archiviazione della difesa di Mazzotta e in seguito dispose l’imputazione coatta per Villani. Invece, lo stesso gip ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura, per un altro post ritenuto offensivo dal denunciante.
Tali accuse, come detto, sono cadute al termine del processo.
I due “contendenti” si stanno già affrontando in un’aula di tribunale, a parti invertite. È in corso il processo sui presunti illeciti per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto, del maggio 2014.
Sul banco degli imputati compare anche il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, 50 anni, all’epoca socio ed amministratore di fatto della banca.
Invece, Villani Miglietta, si è costituito parte civile, poiché ritiene di essere stato accusato ingiustamente da alcuni imputati. L’ex deputato di Alleanza Nazionale, dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale (Presidente Roberto Tanisi, a latere Giovanna Piazzalunga ed Elena Coppola), è stato ascoltato nei giorni scorsi come teste della pubblica accusa.
Villani Miglietta ha riferito soprattutto sulla gestione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto, all’epoca in cui la presidenza venne affidata a Dino Mazzotta, dopo le dimissioni del precedente presidente. E del ruolo del fratello Giancarlo che si sarebbe inserito, “dietro le quinte”, nelle scelte operative.
I fatti contestati (fino al 2014), occorre ricordare, si riferiscono al vecchio consiglio di amministrazione della banca.
