È stato identificato e arrestato nella giornata di oggi Mohammad Shakr Revan Hoshyar, noto con il nome di Faraj, cittadino curdo-iracheno, ritenuto responsabile dalle Autorità Svedesi, di una violenza sessuale di gruppo commessa in danno di una giovane ragazza scandinava, avvenuta nel marzo del 2015, nella cittadina di Torpasjon, nel sud est della Svezia.
I fatti, come detto in precedenza, si sono verificati la sera del 7 marzo 2015 in un parcheggio della cittadina svedese, quando, l’arrestato, con il concorso di un altro uomo, aveva avvicinato la vittima e, dopo averle fatto alcuni apprezzamenti, l’aveva immobilizzata e ripetutamente violentata in maniera brutale.
Le autorità di Polizia svedesi, a seguito di indagini molto celeri, avevano identificato il 31enne, come uno degli autori della violenza e avevano, altresì, inviato immediatamente la richiesta di arresto ai fini dell’estradizione all’Italia.
Gli approfondimenti posti in essere dagli investigatori della Squadra Mobile – diretta dal Vicequestore Aggiunto Alberto Somma e dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Lecce, hanno consentito di appurare che Faraj, aveva da poco stabilito il proprio domicilio presso il capoluogo salentino e richiesto il rinnovo del proprio permesso di soggiorno, rilasciatogli dalla Questura di Crotone nel 2012.
Con un escamotage l’uomo è stato contattato ed invitato a presentarsi presso lo sportello dell’Ufficio Immigrazione per comunicazioni che lo riguardavano.
Quando lo stesso, questo pomeriggio, è giunto presso gli uffici in via Oronzo Quarta, ha trovato gli agenti della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione ad attenderlo, che gli hanno notificato il provvedimento emesso dalle Autorità Svedesi e che lo condanna alla pena di dieci anni di reclusione.
Dalla documentazione trasmessa dalle autorità svedesi è emersa anche la triste storia della vittima della violenza che, a seguito del fatto, ha cominciato a manifestare problemi psichici dovuti all’assunzione di alcool e droga.
L’arrestato, terminate le procedure di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di “Borgo San Nicola”, in attesa che si perfezioni l’iter di estradizione.
