Le avrebbe puntato un coltello alla gola e impedito di andarsene da casa o comunicare con l’esterno. E, per giunta, anche sottratto il suo telefono cellulare. Stando alle accuse formulate dai Carabinieri della Stazione di Casarano, tale comportamento sfocerebbe nei reati di minacce aggravate, maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. Così, adesso, un 52enne casaranese dovrà difendersi nelle sedi competenti dopo l’intervento, avvenuto ieri sera, ad opera dei militari locali. Secondo quanto ricostruito dagli operatori nella nota stampa pervenutaci in redazione, infatti, pare che l’uomo, in fase di separazione dalla coniuge, si fosse presentato nell’abitazione con un pretesto, per poi mettere in atto tutta quella serie di azioni già descritte ad inizio articolo.
Succede, però – rivela sempre il comunicato – che il presunto sequestratore fortunatamente abbia ricevuto all’improvviso una chiamata di lavoro sul proprio cellulare, venendo costretto dunque a lasciare la casa dopo circa tre ore. Ciò avrebbe permesso alla vittima di approfittare della situazione per riprendersi dalla paura e, con coraggio, uscire e chiedere aiuto alle competenti autorità. Il personale del locale Comando dell’Arma, non appena ricevuta la segnalazione, ha subito avviato le ricerche, rintracciando poco dopo l’uomo all’interno dell’officina meccanica presso cui lavora.
Sottoposto dunque a perquisizione personale, gli sono stati rinvenuti due coltelli, uno da cucina l’altro da sub, ora entrambi sequestrati.
Dopodiché, su disposizione della Dott.ssa Roberta Licci, pubblico ministero della Procura della Repubblica di Lecce, il 52enne veniva arrestato in regime di domiciliari presso il proprio domicilio.