Bloccò la demolizione di un gazebo in cambio di soldi? Vincenzo Barba assolto perché ‘il fatto non sussiste’

Il 63enne di Gallipoli era accusato di aver sospeso l’ordinanza di demolizione del gazebo di un ristoratore del posto, in cambio di soldi. Il collegio della seconda sezione ha disposto l’assoluzione perché il ‘fatto non sussiste’.

Accusato di aver sospeso l’ordinanza di demolizione del gazebo di un ristoratore del posto in cambio di soldi, l'ex sindaco di Gallipoli Vincenzo Barba è stato assolto con formula piena. Il petroliere rispondeva delle accuse di concussione e abuso d’ufficio. Per la prima ipotesi di reato, il collegio della seconda sezione presieduto dal dr. Roberto Tanisi (a latere Silvia Saracino e Fabrizio Malagnino) ha disposto l'assoluzione "perché il fatto non sussiste".
  
Riguardo l'accusa di abuso d’ufficio, invece, è intervenuta la prescrizione. In precedenza, il pubblico ministero Massimiliano Carducci aveva invocato l'assoluzione con formula dubitativa per la concussione e una condanna a 1 anno e 5 mesi per l'abuso di ufficio.
  
Nella scorsa udienza, Vincenzo Barba si è difeso da ogni accusa. Il 63enne di Gallipoli ha risposto a tutte le domande del pm e del suo avvocato difensore Stefano De Francesco. Anzitutto, ha affermato di non aver mai chiesto la restituzione di denaro a Franco Cataldi, titolare del ristorante "Portulano", anche perché si trattava di una vicenda vecchia di 10 anni. Ha poi sottolineato di non aver mai subordinato il pagamento del "debito", al differimento della demolizione del gazebo che era di competenza del costruttore.
  
Secondo il pubblico ministero Alberto Santacatterina (titolare dell'inchiesta) Barba, quando ricopriva la carica di sindaco di Gallipoli, avrebbe intascato "indebitamente" una cifra pari a 5mila euro. Somma che l’imputato avrebbe ottenuto per sospendere l’ordinanza di demolizione,  risalente al 24 ottobre 2005, di una struttura prefabbricata edificata da un ristoratore, in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Franco Cataldi, assistito dall’avvocato Andrea Rollo, si è costituito come parte civile nel processo.
  
Durante l'udienza preliminare dinanzi al gup Nicola Lariccia, invece, era stato prosciolto G. C., 56 anni, dirigente dell’Ufficio tecnico di Gallipoli, difeso dall’avvocato Ester Nemola, L’accusa ipotizzata nei suoi confronti era di abuso d’ufficio per non aver reso esecutiva l’ordinanza di demolizione. 



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