Case popolari, terminati gli interrogatori. Attesa la decisione del giudice su misure interdettive

Il gip Giovanni Gallo, alla luce di quanto emerso dalle indagini e dagli interrogatori di garanzia, stabilirà se accogliere la richiesta della Procura.

Sono terminati, nel pomeriggio di oggi, gli interrogatori di garanzia di tutti gli indagati raggiunti da misura interdettiva.

Questa mattina è stata ascoltata dal giudice Luisa Fracasso, 46enne di Galatina, assistita dall’avvocato Giuseppe Corleto.

L’indagata ha fornito la propria versione dei fatti, respingendo gli addebiti. Il pubblico ufficiale, in servizio presso il corpo di Polizia municipale, avrebbe partecipato, secondo l’accusa, in concorso tra gli altri con Antonio Torricelli, Pasquale Gorgoni e Attilio Monosi, a “compiere atti contrari al loro dovere d’ufficio”.

In particolare, la Fracasso avrebbe redatto una relazione falsa per consentire l’illecita sanatoria ad una coppia di coniugi ( in cambio del voto), ottenendo come contropartita la riduzione del canone di un appartamento, condotto in locazione dal suo compagno Antonio Finamore (consigliere comunale non indagato ed estraneo ai fatti).

È stato ascoltato in mattinata, anche Sergio De Salvatore, 62 anni leccese, difeso dall’avvocato Silvio Verri. De Salvatore, funzionario dell’Ufficio Erp, ha negato gli addebiti precisando di essere un addetto al servizio manutenzione e di non avere favorito indebitamente due assegnatarie di alloggi popolari.

Sempre oggi, sono stati sentiti i dirigenti dell’Ufficio casa, raggiunti da richiesta di misura interdittiva. Anzitutto, Piera Perulli, 52enne di Lecce, responsabile dell’Ufficio Casa dall’ottobre del 2012, ed attualmente in carica, considerata il braccio operativo di Attilio Monosi. L’indagata, difesa dall’avvocato Romeo Russo, ha risposto alle domande del gip, respingendo le accuse.

La Procura ritiene che avrebbe “istruito tutti i provvedimenti amministrativi adottati nel sistema di illecita gestione degli alloggi popolari…assicurando la perpetrazione del sistema di gestione e controllo dei consensi elettorale” .

È stata poi la volta di Giovanni Puce, 55enne di Maglie, Dirigente dell’Ufficio Casa, dal 1 gennaio del 2015 fino al febbraio del 2016. L’indagato, assistito dall’avvocato Ivana Quarta, ha risposto alle domande del giudice, dichiarandosi estraneo ai fatti contestati.

Infine, nel pomeriggio di oggi, è stato ascoltato Paolo Rollo, 60 anni di Lecce, Dirigente Patrimonio del Comune, dall’aprile del 2013 fino al 31 dicembre del 2014 (attualmente in carica al Settore Trasporti). L’uomo, difeso dal legale Stefano De Francesco, ha chiarito la propria posizione, difendendosi dalle accuse. L’indagato, così come Giovanni Puce, rispondeva di associazione a delinquere, nel ruolo di “firmatario” di taluni provvedimenti, ritenuti illegittimi.

Il gip Gallo, nelle prossime ore, stabilirà se accogliere la richiesta della Procura di applicazione della misura interdittiva.



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