
L’attentato di Parigi a Charlie Hebdo, il giornale satirico noto per il suo stile ironico e provocatorio ha sconvolto non solo la Francia, finita nel mirino del terrorismo di matrice islamica, ma l’Europa intera. Dopo aver fatto irruzione nella redazione del settimanale al grido di “Allah akbar”, due terroristi incappucciati e vestiti di nero aprirono il fuoco con dei kalashnikov, provocando una strage: il bilancio fu di 12 morti. Da allora in Italia, sono state istituite, presso i comandi dell’Arma dei Carabinieri nelle città più esposte al rischio terrorismo, le S.O.S. – le Squadre Operative di Supporto, al fine di garantire un’adeguata sorveglianza degli obiettivi sensibili e consentire un sereno svolgimento di manifestazioni più delicate per quanto concerne l’incolumità pubblica.
Sono unità speciali antiterrorismo messe in campo dal Comando Generale con uomini appositamente addestrati ed in grado di fronteggiare le situazioni più particolari. I militari sono dotati di un equipaggiamento speciale tra cui armi lunghe d’assalto, giubbotti e caschi antiproiettile nonché speciale attrezzatura in uso normalmente ai reparti d’élite dell’antiterrorismo. Le direttive sono chiare: intervenire solo in caso di attacchi terroristici o in situazioni molto delicate che richiedano la mano ferma degli specialisti.
Le S.O.S. sono 13 in tutta Italia e con le API (Aliquote di Primo Intervento) uomini accuratamente selezionati per contrastare il pericolo Isis, permettono al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di disporre di uno “scudo” di prima risposta antiterrorismo versatile e configurabile secondo le necessità del momento in qualsiasi parte del territorio, con brevi tempi di intervento.
Anche a Lecce, da qualche giorno, sono presenti i componenti della S.O.S. proveniente dall’11° Battaglione Carabinieri “Puglia “ con sede a Bari. Rimarranno nel capoluogo salentino ed in provincia, per il momento, fino a fine mese. In questo periodo verranno impiegate in attività di vigilanza dinamica di luoghi ritenuti sensibili. In pratica non intervengono solo per fronteggiare e ridurre i danni tipici di un attacco terroristico, ma possono, come in questo caso, fornire supporto alla struttura territoriale dell’Arma integrando l’attività di controllo del territorio.