Nell'udienza odierna, dinanzi alla prima sezione penale, il giudice Silvia Minerva ha assolto con formula piena entrambi i medici. Erano accusati di avere provocato danni fisici a una giovane mamma, che aveva messo alla luce un bimbo, dopo il parto cesareo.
Fistola dopo avere partorito con il taglio cesareo : assolti due medici
L'ennesimo caso di presunta "colpa medica", si conclude con l'assoluzione di due ginecologi del Fazzi di Lecce, accusati di avere provocato danni fisici ad una giovane mamma, che aveva messo alla luce un bimbo con parto cesareo.
Nell'udienza odierna dinanzi alla prima sezione penale in composizione monocratica, il giudice Silvia Minerva ha assolto con formula piena entrambi i medici. Nella discussione in aula, il pubblico ministero Carmen Ruggiero aveva invocato una condanna a due mesi, con l'accusa di "lesioni personali colpose", per Ezio Michele Tricarico, 62 anni, originario di Taviano, ma residente a Lecce, difensori Italo e Diego Foggetti e Maria Gabriella Bruno, 57enne di Lecce, difesa dagli avvocati Antonio Filograna e Romeo Russo. Il pm, invece, ha ritenuto non ci fosse una responsabilità dell'equipe, in merito ad un danno provocato alla capacità procreativa della donna.
L'accusa sosteneva che i due medici avrebbero provocato alla 37enne di Gallipoli V.C. una lesione vescicale, durante la "manovra" di abbassamento della vescica; la diagnosi sarebbe poi stata omessa, causando anche la formazione di una fistola vaginalo-vescicale, per il trattamento della quale sarebbe stato necessario un ulteriore intervento chirurgico (a seguito del quale sarebbe rimasto il segno di una cicatrice, tra l'ombelico e il pube).
La donna si era costituita parte civile con l'avvocato Angelo Ninni ed oggi il suo difensore si è associato a quanto affermato dalla dr.ssa Ruggiero per l'accusa di lesioni, ma ha chiesto la condanna dei due medici, perché, non era possibile ritenere esente da rischi, una nuova eventuale gravidanza.
I legali dei due medici invece avevano chiesto l'assoluzione con "formula piena", poiché ritenevano che le complicanze insorte con la formazione di una fistola, non sarebbero state causate da un'imperizia dei medici, ma da problemi pregressi della donna, come endometriosi e fibrosi.
Difatti, nel corso del processo, si sono susseguiti diversi "pareri medici". In una precedente udienza, è stato sentito come teste, il Primario del reparto di Ginecologia ed Ostetricia del "Vito Fazzi di Lecce", Francesco Tinelli, il quale avrebbe confermato "l'ipotesi di lesioni nella manovra di sutura" da parte del personale medico.
Ricordiamo che la donna protagonista della vicenda, un'insegnante di fitness aveva partorito un bimbo in data 8 febbraio 2011, con il taglio cesareo. Nonostante ciò, la donna venne dimessa dall'ospedale dopo la prescrizione di un antipiretico, ma in quei giorni ebbe delle forti perdite di sangue culminate in una emorragia interna. La donna dovette quindi ritornare in ospedale per le cure del caso e fu sottoposta ad un secondo intervento chirurgico.
