Abusava dei figli e picchiava la moglie in preda ai fumi dell’alcol, condannato a 24 anni e mezzo

Un uomo di Maglie è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dai giudici della prima sezione collegiale. I giudici hanno disposto anche la perdita della potestà genitoriale.

Avrebbe abusato dei figli e picchiato la moglie, in preda ai fumi dell’alcool.

Un uomo di Maglie è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal collegio  della prima sezione (Presidente Gabriele Perna, relatrice Francesca Mariano, a latere Bianca Todaro). I giudici hanno disposto anche la perdita della potestà genitoriale. E poi l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio  attinente alla tutela, alla curatela ed alla amministrazione di sostegno e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, da ogni ufficio o servizio in istituzioni frequentate da minori. Non solo, anche la misura di sicurezza del divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori, per la durata di 1 anno, da eseguirsi dopo l’esecuzione della pena

I giudici hanno stabilito anche il risarcimento del danno (in separata sede), in favore della mamma dell’amichetta, assistita dall’avvocato Simona Mancini e della madre dei due minori, difesa dal legale Selene Mariano. Per quest’ultima e per i suoi due figli vittime di abusi, il collegio ha disposto una provvisionale complessiva di 150mila euro.

In precedenza, il pm Stefania Mininni ha invocato la condanna a 23 anni e 6 mesi.

L’imputato rispondeva dei reati continuati di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti, lesioni personali, stalking e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. È assistito dall’avvocato Germana Greco che una volta depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni, proporrà ricorso in Appello.

L’arresto

Il presunto “padre orco” è finito ai domiciliari, nel marzo del 2018. I carabinieri della Compagnia di Maglie hanno eseguito l’arresto, applicando l’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip Cinzia Vergine.

Le denunce

In base alla ricostruzione degli inquirenti, gli abusi si sarebbe verificati in un contesto socio-culturale altamente degradato. L’uomo, a partire dal 2008, avrebbe iniziato a molestare la figlioletta e in seguito anche il fratellino fino agli inizi del 2018. Approfittando dell’assenza della moglie che si recava al lavoro, si sarebbe lasciato andare a toccatine e palpeggiamenti sul divano di casa. Non solo nei loro confronti, ma anche di unamica dei figli.

Le tre presunte vittime sono state anche ascoltate, nel mese di novembre del 2017, nell’ambito dell’ascolto “protetto” (alla presenza di una psicologa) in sede d’incidente probatorio, presso la Procura dei Minorenni. Avrebbero confermato le accuse nei confronti dell’uomo.

Dagli accertamenti, sarebbero emersi anche altri particolari inquietanti. L’indagato avrebbe molestato i figli e picchiato la madre, in preda ai fumi dell’alcool. In una circostanza, inoltre, avrebbe consumato uno spinello con uno dei figli minorenni. Infine, l’uomo avrebbe minacciato per strada il fidanzato della figlia.