Cane abbandonato sul balcone e poi morto dopo la caduta dal terzo piano. Condannato il padrone

Il Tribunale di Lecce, ha condannato L.Z. a una ammenda di 5.000 euro, nonché al risarcimento nei confronti della parte civile

Si conclude con la condanna, il processo a carico di un uomo residente nei pressi della stazione ferroviaria di Lecce ed accusato di aver abbandonato il proprio cane, di media stazza, sul balcone di piccole dimensioni dell’appartamento al terzo piano dove risiede. Uno spazio assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze fisiche ed etologiche dell’animale, che, talvolta legato a una corda, esternava con una certa continuità la propria condizione di assoluta sofferenza e solitudine, anche a causa della lunga esposizione alle intemperie. La vicenda si concludeva con un tragico epilogo, il 2 novembre del 2022, con la morte del cane a seguito di caduta dal balcone, probabilmente dovuta alla presenza di una panca collocata a ridosso della ringhiera dello stesso.

Il Tribunale di Lecce, seconda sezione penale, ha condannato L.Z. per la contravvenzione di cui all’art. 727 c.p.,  a una ammenda di 5.000 euro, nonché al risarcimento danni nei confronti della parte civile – l’associazione a difesa degli animali OIPA da qualsiasi forma di maltrattamento – e al pagamento delle spese processuali, ivi comprese le spese sostenute dalla parte civile.

Da consolidata giurisprudenza, il reato rientra nelle ipotesi di cui all’art. 727 c.p. la detenzione di animali in condizioni produttive di gravi sofferenze, la quale non riguarda esclusivamente le condizioni che possono provocare una patologia nell’animale, parimenti estendendosi alle situazioni che generano dolore e che incidono sulla sua sensibilità.