Costringeva ragazzine a spogliarsi e compiere atti sessuali estremi: presunto pedofilo a processo con l’abbreviato

L’indagine, condotta dai carabinieri della tenenza di Copertino, guidati dal luogotenente Salvatore Giannuzzi, portò all’arresto di un 41enne di Palermo.

Sarà giudicato con il rito abbreviato il presunto pedofilo arrestato nel mese di gennaio con l’accusa di avere adescato numerose ragazzine, costringendole a spogliarsi e dar vita ad atti sessuali estremi. Si è svolta in mattinata l’udienza preliminare davanti al gup Michele Toriello, a carico del 41enne di Palermo, assistito dall’avvocato Mirko De Luca. L’imputato era collegato in videoconferenza dal carcere palermitano.

Il giudice ha rinviato al 28 settembre, quando è prevista prima la discussione e poi la sentenza, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola.

Le nove vittime, tra cui una salentina, indicate nel decreto di fissazione dell’udienza preliminare, non si sono al momento costitute parte civile. Il processo, che si celebrerà tra venti giorni, fa riferimento soltanto ad un primo filone d’inchiesta. Le vittime individuate in fase d’indagine dal pm Luigi Mastroniani sarebbero molte di più e comparirebbero altre ragazze salentine.

L’indagine, condotta dai carabinieri della tenenza di Copertino, guidati dal luogotenente Salvatore Giannuzzi, ha preso il via dopo la denuncia dei genitori di una minore. La vittima si era confidata con le insegnanti che la vedevano turbata e preoccupata.

Il decreto di fermo nei confronti del 41enne palermitano, del gennaio scorso, porta la firma del pm Luigi Mastroniani e del procuratore Leonardo Leone De Castris. Complessivamente, sono state sequestrate circa 27 mila immagini e scoperti oltre 3mila contatti telefonici. L’uomo adescava le giovani vittime con profili falsi, utilizzando la foto di un ragazzo molto più giovane di lui.

Dopo averle adulate e fingendosi interessato a conoscere attitudini e gusti (ad esempio musicali) delle vittime si faceva dare delle foto intime. E in caso di rifiuto si rivolgeva loro con frasi del tipo: “Dico tutto ai tuoi”, “ora cerco il numero…di sicuro ti scannano”.

Durante le indagini non è stato necessario eseguire l’incidente probatorio per ascoltare le ragazze, in modo da evitare che fossero sottoposte ad ulteriori traumi. I loro genitori, ad ogni modo, hanno confermato che i numeri in possesso dell’arrestato fossero delle loro figlie.

Come afferma il pm Mastroniani nell’ordinanza a proposito dell’arresto: “il modus operandi minuziosamente approntato non lascia spazio ad alcun dubbio: è un predatore sessuale seriale di ragazzine di ogni età, anche inferiore ai tredici anni, capace di soggiogare le sue vittime con sorprendente astuzia, ma anche con spietata minaccia.”.



In questo articolo: