L’autopsia fuga i dubbi: Daniele Battistini si è suicidato. Fatale un colpo di coltello sotto il petto

Terminato l’esame autoptico su ragazzo scomparso da casa domenica pomeriggio e ritrovato cadavere nel pomeriggio di ieri. Autopsia eseguita dai medici legali Roberto Vaglio e Ermenegildo Colosino

Daniele-Battistini

Gli è stato fatale un colpo di coltello che si è inferto sotto il petto, nella zona intercostale sinistra, la lama sarebbe entrata da quel punto e poi avrebbe raggiunto il cuore, bucandolo. Il coltello si è fermato tra il diaframma e il lobo sinistro del fegato causandogli, tecnicamente, un’emorragia toracica che non gli ha dato scampo.

Sul fatto che Daniele Battistini si fosse suicidato i dubbi erano pochissimi, minimi, mancava solo l’esame autoptico che desse la conferma. Esame che, una volta terminato, ha fugato ogni dubbio.

L’autopsia, svolta questo pomeriggio, ha avuto una durata di circa tre ore ed è stata eseguita dai medici legali Roberto Vaglio, consulente della Procura e Ermenegildo Colosino, nominato dai familiari della vittima assistiti dall’avvocato David Dell’Atti.

Adesso verranno svolti ulteriori esami istologici e tra 60 giorni verrà depositata la perizia.

Il ritrovamento

Il corpo senza vita di Daniele è stato trovato in una pineta a Torre Uluzza dagli uomini delle forze dell’ordine, impegnati nelle ricerche. Si erano concentrati nella zona di Porto Selvaggio non a caso. Sapevano, dal racconto di alcuni testimoni ascoltati nei giorni della scomparsa, che fosse un luogo caro allo studente 26enne, un posto frequentato spesso in passato insieme agli amici. Non si sbagliavano: la scena che si è aperta davanti ai loro occhi è stata orribile: un coltello da cucina conficcato nel petto, poco sotto al cuore e la mano sporca di sangue. Accanto lo zaino, con alcuni libri e qualche oggetto personale. “Dettaglio” che ha permesso di escludere fin da subito la rapina finita in tragedia.

“La causa del decesso è riconducibile a un suicidio”, avevano detto gli inquirenti in quei drammatici momenti.

Del resto, gli uomini della scientifica, giunti sul posto insieme al Pubblico Ministero e al medico legale, non hanno trovato nessun indizio o prova che possa confermare il contrario.  Daniele si è pugnalato. Da solo.

La scomparsa

Daniele era uscito domenica pomeriggio dicendo di voler fare una passeggiata al mare, ma a casa non è più tornato. Per 48 ora la famiglia ha pensato ad un allontanamento volontario, aggrappandosial segnale del cellulare per non perdere la speranza. Poi il nulla. L’ultima volta il telefono aveva agganciato una cella di Gallipoli, per questo i Carabinieri si sono concentrati nelle ricerche tra il centro e Rivabella. Daniele, invece, si trovava a circa venti chilometri dalla Città Bella, nella pineta dove è stato ritrovato senza vita.

I motivi inspiegabili del gesto

Il 26enne era descritto come un ragazzo gentile, dal carattere introverso. Era iscritto all’ultimo anno di Scienze infermieristiche, all’Università del Salento e non aveva molti amici, ma chi lo conosce non riesce a darsi pace.



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