Aveva bussato alla porta della Caserma dei Carabinieri per raccontare agli uomini in divisa che “ignoti” avevano danneggiato la sua auto. Era il 20 luglio, quando il Comandante della Polizia Municipale di Muro Leccese ha denunciato l’increscioso episodio, mettendo nero su bianco l’accaduto.
Come prassi vuole, i militari hanno avviato le indagini per cercare di risalire al responsabile del gesto, ma “strada facendo” hanno scoprendo che il Comandante non era stato del tutto sincero quando ha riferito che la vettura era stata ammaccata da persone a lui sconosciute. Così, una volta conclusi tutti gli accertamenti del caso, è stato deferito in stato di libertà. Le accuse contestate al Capo dei vigili sono truffa aggravata, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e simulazione di reato.
La verità è venuta a galla
Quando gli uomini dell’Arma si sono messi sulle tracce dei “vandali”, non immaginavano le indagini avrebbero portato ad accusare l’insospettabile “vittima”. I militari hanno scoperto che i danni all’auto non erano stati causati da ignoti, ma dallo stesso Comandante. Il 14 luglio (quasi una settimana prima della denuncia), in retromarcia, aveva urtato contro un cassonetto, posizionato all’interno del parcheggio del locale Ecocentro.
Scoperta la menzogna, per il 57enne D.P.G (queste le sue iniziali) sono cominciati i guai.