Diffamò l’ex ‘tronista’ Giovanni Conversano, condannato a 6 mesi Lele Mora

L’allora agente dei vip, durante il programma ‘Pomeriggio Cinque’, avrebbe accusato Conversano del furto di alcune carte di credito. Condannati anche gli attori Ciro Petrone, al pagamento di 500 euro e Claudio Di Napoli, Presidente della Nazionale Calcio Vip Tv, a 6 mesi.

Era accusato di avere diffamato lex tronista di “Uomini e Donne”, Giovanni Conversano e l'allora agente dei vip Lele Mora è stato condannato a 6 mesi di reclusione.
 
Il giudice Marcello Rizzo lo ha ritenuto colpevole delle frasi diffamatorie nei confronti del 34enne di Lecce. Condannati anche gli attori Ciro Petrone, 28 anni di Napoli (conosciuto per aver partecipato al film Gomorra nel ruolo di "Pisellino") a 500 euro di multa e Claudio Di Napoli, 46anni di Roma, Presidente della Nazionale Calcio Vip Tv a 6 mesi, poiché accusati come Dario Mora, detto Lele, 60 anni originario di Bagnolo del Po, di diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo.
 
Il giudice ha anche disposto un risarcimento in via equitativa, nei confronti di Conversano che si era costituito parte civile, attraverso gli avvocati Tania Rizzo e Piero Mongelli. Adesso Lele Mora, dovrà risarcire Conversano con la somma di 25.000 euro, mentre i due attori sono stati condannati al pagamento di 15.000 euro ciascuno.
 
Lele Mora è difeso dall'avvocato Michele Cianci del Foro di Trani, mentre Petrone e Di Napoli dall'avvocato Vincenzo Perrone del Foro di Lecce. I difensori ritenevano che da parte dei propri assistiti, non fu rivolto alcun insulto nei confronti di Conversano, poiché vennero soltanto raccontati dei fatti di "rilievo pubblico". Infatti pur trattandosi in linea teorica di "faccende private", la notorietà dei personaggi in questione ed il contesto in cui determinate frasi vennero pronunciate, darebbero una "connotazione pubblica" ai fatti contestati. Inoltre i difensori hanno preannunciato già da ora che faranno ricorso in Appello.
 
L'ex agente dei vip, durante due puntate del marzo di tre anni fa, del programma televisivo “Pomeriggio cinque”, condotto da Barbara D'Urso,  accusò Conversano di avergli rubato delle carte di credito, quando questi era ospite in casa sua, poiché doveva partecipare ad alcune serate.
 
L’indagine fu aperta dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Carmen Ruggiero, la quale aveva chiesto per Mora, Petrone e Di Napoli, la condanna a 6 mesi. Inoltre, la difesa aveva invocato l'ascolto di  vari testimoni del mondo dei vip televisivi, tra cui la conduttrice Barbara D'Urso, Giorgio Alfieri, Maurizio Sorge, che non si sono, però, mai presentati in udienza.
 
Conversano fu già ascoltato in aula, nel febbraio dello scorso anno. Sentito dal giudice Rizzo  per circa un’ora e mezzo, ricostruì l’episodio incriminato.
 

L'ex tronista, nonché modello e con un passato da calciatore nelle giovanili del Lecce, ha raccontato di come venne contattato da Lele Mora. Conversano riferì di essere stato chiamato dall'agenzia di Mora per partecipare a degli eventi. Dunque, fu invitato dall'ex agente a soggiornare presso la sua abitazione, nella camera degli ospiti. Conversano, fu anche ascoltato dal magistrato inquirente Ruggiero, in fase d'indagine e confermò quanto già evidenziato nella denuncia, spiegando di non aver mai sottratto nulla a Mora. Quest'ultimo, invece, ha sempre confermato ogni accusa. Inoltre, il pm oltre ad avere sentito i due protagonisti della vicenda, aveva proceduto, attraverso i carabinieri,  ad acquisire le registrazioni delle puntate di “Pomeriggio cinque”, che finirono tra gli atti del processo. L'inchiesta fu chiusa nel febbraio del 2012.



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