Confisca dei beni dopo operazione “Labirinto”. Giudice dispone il dissequestro

I beni erano stati sequestrati, poiché ritenuti riconducibili a Saulle Politi, condannato al termine del processo con rito abbreviato

Cadono i sigilli sui beni che erano stati sequestrati, poiché ritenuti riconducibili a Saulle Politi, condannato al termine del processo con rito abbreviato relativo all’operazione “Labirinto”.

L’ordinanza porta la firma del gip Giulia Proto che ha accolto l’istanza degli avvocati Cosimo D’Agostino, Laura Minosi e Roberto Zanni, grazie anche alla consulenza di parte della commercialista Francesca Rizzo.

Il giudice ha disposto la revoca del sequestro preventivo per: due furgoni, intestati alla moglie di Politi e una agenzia di scommesse della cognata con relativo compendio aziendale, un furgone e un immobile della stessa società.

Il gup Proto ha ritenuto insussistenti entrambi i requisiti necessari alla confisca: la prova dell’intestazione fittizia e quello della sproporzione fra i beni di proprietà della due donne e i redditi dichiarati.

Il 3 luglio del 2019, ricordiamo fu disposta la confisca, in considerazione della condanna di Saulle Politi.

Successivamente, il provvedimento venne annullato dalla Corte d’Appello di Lecce, in ragione della mancata citazione in giudizio delle persone alle quali risultavano effettivamente intestati quei beni.

E la vicenda finì al vaglio del gup Proto che come detto, ha disposto il dissequestro dei beni.

L’attività di investigazione relativa alla maxi operazione Labirinto ha permesso di ricostruito gli assetti organizzativi della frangia salentina della Sacra Corona Unita. Nel luglio del 2018, vennero sgominati due gruppi criminali associati al clan “Tornese” di Monteroni, indagati per associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e altri reati aggravati dal metodo mafioso. Molti soggetti furono raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare (in carcere o ai domiciliari), emessa su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia ed eseguita dai Carabinieri del Ros.



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