Si conclude con l'assoluzione, il processo di primo grado a carico di Ennio De Leo, per una presunta evasione fiscale, quando era amministratore delegato dell'Omfesa (Officine meccaniche ferroviarie del Salento).
Il giudice della prima sezione penale monocratica, Sergio Tosi, ha assolto "perché il fatto non sussiste", l'ex assessore comunale al bilancio della giunta Poli Bortone. Il 66enne, originario di San Pietro in Lama doveva difendersi dall'accusa di non aver versato un milione e 112mila euro di Iva negli anni 2008 e 2009.
Anche il pubblico ministero Donatina Buffelli, nel corso della requisitoria in aula, aveva invocato l'assoluzione di De Leo, richiesta a cui si era associato il suo avvocato difensore Massimo Manfreda. Il legale ha sottolineato, nel corso della arringa difensiva, come De Leo non avesse la disponibilità di quelle somme. La situazione all'Omfesa era disastrata poiché non arrivavano più commesse e gli operai erano stati messi in cassa integrazione.
L'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Francesca Miglietta e condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Lecce si concluse con il decreto di citazione diretta a giudizio per De Leo. La documentazione prodotta dal pm, attesterebbe secondo l'accusa, il mancato versamento dell’Iva entro il 27 dicembre degli anni 2009 e 2010 per gli anni di imposta 2008 e 2009, da parte dell'imputato. La difesa è riuscita invece a dimostrare come il versamento degli stipendi ai dipendenti e il pagamento dei fornitori o delle commesse, furono le priorità individuate da De Leo in quel momento di difficoltà economiche di Omfesa; ciò lo "costrinse", poiché spinto da uno stato di necessità, a non versare oltre un milione e 112mila euro di Iva.
