Evasione fiscale e “frode carosello” con società cartiere. La Procura invoca 12 anni di reclusione

Le indagini sono state condotte dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli e si sono avvalse di una serie di informative dell’Agenzia delle Entrate.

Il pm invoca complessivamente la condanna ad oltre 12 anni di reclusione per tre imputati accusati a vario titolo di occultamento di scritture contabili, emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa aggravata. Il pubblico ministero Massimiliano Carducci, nel corso della discussione in aula, tenutasi questa mattina, davanti al giudice monocratico Stefano Sernia, ha chiesto: 6 anni per G. L., 62 enne di Merine; 4 anni per L. R., 59 anni di Copertino; 2 anni e 6 mesi per E.C., 58enne di Merine. Invece, è stata chiesta l’assoluzione per A.D.M., 58enne di Merine.
Sono difesi dagli avvocati Amilcare Tana, Giovanni Montagna e Massimo Bellini. La sentenza del giudice è prevista per il 10 maggio prossimo.
Tutti gli altri imputati sono stati già prosciolti durante il processo per intervenuta prescrizione.

I fatti si sarebbero verificati tra il 2009 ed il 2012 tra Lecce, Lizzanello, Copertino e Gallipoli.
Le indagini sono state condotte dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli e si sono avvalse di una serie di informative dell’Agenzia delle Entrate.

Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero evaso le imposte sui redditi per oltre 500mila euro e avrebbero reso insoluti gli assegni corrisposti ai fornitori per pagare la merce. Nello specifico, avrebbero imbastito la cosiddetta “frode carosello”, creando delle società cartiere. Sarebbero una ventina le vittime di truffa, tra cui molte società.



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