Finestre rotte, oggetti e mobili vandalizzati, scritte esplicite di insulto all'esperienza del Terra Rossa. Questo è quanto raccontano i componenti del collettivo nella pagina Facebook ufficiale con tanto di foto pubblicate a supporto della loro versione. “Questa mattina, previo dissequestro dell'immobile –, postano sul loro spazio social – ci siamo recati presso l'ex asilo Angeli di Beslan per recuperare oggetti e mobili che ci erano stati donati dagli abitanti del quartiere. Ci siamo trovati di fronte a uno spettacolo indecente”.
Con lo sgombero, l'ex asilo comunale 'Angeli di Beslan' di via Casavola è così tornato nelle mani del Comune di Lecce, proprietario della struttura. Il centro sociale Terra Rossa, che nei giorni aveva organizzato più di 60 iniziative, nel medesimo stato sul noto social network critica aspramente l’Amministrazione:“Questa è la legalità che la Giunta comunale rivendica di aver ripristinato con lo sgombero di uno spazio sociale dove si praticava solidarietà e mutualismo”. “Caro Sindaco e cari Assessori – concludono – ci chiediamo se vi indignate mai di fronte ai danni sociali provocati dalla vostra arroganza e dal vostro malgoverno”.
Nei giorni successivi all’atto emesso dalla Magistratura – ed eseguito agli inizi di Maggio dagli uomini della DIGOS – in città si è aperta una vera e propria querelle politica sull’argomento. Anche il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, tornò indirettamente sulla questione dopo aver pubblicato una foto davanti al santuario di Filippo Smaldone, imbrattato dal alcuni vandali. Certo, sui social, di commenti e le ironie ne sono sorte a bizzeffe, così come gli schieramenti pro e contro.
Ad intervenire sul posto, anche gli agenti della sezione scientifica appartenenti alla Questura di Lecce.