Fecero esplodere una bomba sotto l’auto della Polizia davanti al Commissariato. Nei guai tre minori

I tre sono, altresì, ritenuti responsabili del lancio di un grosso petardo all’indirizzo dei Carabinieri il giorno prima. La scoperta a opera degli agenti del Commissariato di Gallipoli e della Digos di Lecce.

Sono tre giovani minorenni – due di 15 e uno di 16 anni – le persone individuate dagli agenti della Polizia di Stato e deferite all’Autorità Giudiziaria accusate di aver fatto esplodere un ordigno rudimentale collocato sotto la Seat Leon – con le griffe della P.S. – parcheggiata davanti al portone d’ingresso del Commissariato di Gallipoli, intorno alla mezzanotte dell’11 dicembre scorso.
Ricordiamo che lo scoppio provocò il danneggiamento del fanalino posteriore destro e danni al paraurti posteriore della volante.
  
Non solo, i tre sono ritenuti responsabili di un altro episodio simile, questa volta ai danni degli uomini dell’Arma, quando, il 10 dicembre, poco dopo le 22.30, In Piazza Carducci, sempre nella “Città Bella”, due Carabinieri furono colpiti dall’esplosione di un altro ordigno rudimentale lanciato da tre ragazzi. A seguito di questa deflagrazione i militari riportarono “traumi acustici alla regione auricolare”, giudicati guaribili in 9 giorni.
  
Le indagini per risalire agli autori del gesto, attivate immediatamente in relazione all’episodio del danneggiamento del veicolo della Polizia di Stato e condotte dagli uomini della Digos e del Commissariato di Gallipoli, sono state particolarmente difficili, visto che non vi era alcun elemento indiziario da cui partire.
  
Ciononostante, la ricostruzione dell’evento da un lato e le indagini sul territorio dall’altro, hanno permesso di identificare e deferire all’Autorità Giudiziaria i tre ragazzi citati in precedenza, che sono ritenuti responsabili di danneggiamento aggravato, detenzione illegale di materiale esplodente, accensione ed esplosione pericolosa.
  
“Già dalla prima fase di indagine sì è iniziato a capire che il gesto ai danni della nostra autovettura altro non era che un atto vandalico. Siamo soddisfatti per il buon esito dell’investigazione, perché, un simile gesto perpetrato ai danni delle Forze dell’Ordine sicarica di un grosso significato”, ha affermato il Capo della Squadra Volante e responsabile dei rapporti con gli organi di informazione, dott.ssa Eliana Martella.
  
“La fase investigativa è partita immediatamente visionando le telecamere di videosorveglianza del Commissariato dalle quali si evinceva che tre persone, parzialmente travisate con berretti e cappucci, si erano appostate davanti alla sede e, dopo aver atteso cinque lunghi minuti, hanno posizionato l’ordigno sotto l’auto”, hanno affermato i vicequestori aggiunti Raffaele Attanasi, Dirigente della Digos leccese e Marta De Bellis, dirigente del Commissariato Gallipolino.
  
“Di lì si è cercato di ricostruire tutto il percorso operato dai giovani, partendo da Piazza Carducci, dove, il giorno prima, erano stati presi di mira due Carabinieri.
  
Sono state prese in esame le immagini delle telecamere di vari esercizi commerciali posizionati in zona, partendo anche dal fatto che visto il periodo natalizio tutti i negozi si trovavano aperti. Da lì, poi, abbiamo fatto un raffronto con i nostri filmati e, successivamente, abbiamo analizzato i profili di diversi ragazzi, esaminando la situazione familiare, le frequentazioni e anche i social network. infine grazie a un’intuizione siamo riusciti a risalire al primo ragazzo e, successivamente, agli altri due.
  
Si tratta di due 15enni e un 16enne, con alle spalle situazioni familiari complicate, già noti al tribunale per i minori e con una personalità un po’ virulenta.
  
Nel corso dell’interrogatorio – hanno concluso – hanno ammesso le proprie responsabilità, sia relativamente al danneggiamento dell’auto della Polizia che delle lesioni nei confronti dei militari dell’Arma dei Carabinieri, di cui dovranno rispondere successivamente. Per quel che riguarda il materiale esplodente hanno detto di averlo acquistato sul mercato locale. L’ordigno, molto potente è stato fabbricato sul territorio, visto che  tra il materiale utilizzata per costruirlo si è usato un giornale locale”
  
Nei confronti degli indagati, inoltre, è stata effettuata anche una perquisizione domiciliare finalizzata all’acquisizione di ulteriori elementi probatori, nel corso della quale sono stati rinvenuti i capi di abbigliamento indossati durante la realizzazione dell’illecita condotta.
  
 “Un gesto assolutamente intollerabile – ha affermato il Questore di Lecce Pierluigi D’Angelo – che non è stato in nessuna fase sottovalutato e per il quale era necessario profondere ogni sforzo investigativo al fine di chiarire la motivazione ed assicurare, comunque, alla giustizia i responsabili. Per tale motivo esprimo il mio plauso al personale del Commissariato di Gallipoli e della Digos”.



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