Disteso per terra dolorante e col volto sporco di sangue. Accanto, una persona che gli stava prestando soccorso. Inizia qui l’intervento – avvenuto intorno all’1.40 – ad opera degli agenti di polizia leccesi. Sopraggiunti nei pressi di Porta Rudiae, a seguito della segnalazione in Questura, gli uomini della sezione volante hanno subito iniziato i rilievi del caso. Con il personale medico dell’ambulanza – richiesta proprio dagli operatori – viene subito accertata una ferita da taglio tra il naso e il labbro superiore. L’uomo lascia immediatamente intendere ai poliziotti di essere stato assalito. La motivazione? Si era rifiutato di dare 20 euro all’aggressore per comprarsi da bere. Quest’ultimo – cittadino straniero in sella ad una bicicletta color rosso e verde – possedeva un coltello a serramanico di grosse dimensioni.
Anche il soccorritore, un amico della vittima, anche avrebbe confermato l’accaduto. Persona, peraltro, a lui conosciuta nonché dedito a dormire nei parcheggi interni della stazione ferroviaria. Ne fornisce pure una descrizione fisica dettagliata. Pertanto, dopo che il malcapitato è stato trasferito in ambulanza presso l’ospedale –riscontrata una “ferita lacero contusa da taglio labbro superiore” con prognosi di quindici giorni – i poliziotti si sono recati ai parcheggi interni della stazione al fine di rintracciare l’autore del ferimento, ma senza trovarlo.
Al contempo, però, ricevono una comunicazione dalla moglie dell’uomo che aveva aiutato il connazionale, piuttosto agitata. La donna riferisce che, poco prima, uno straniero in bici identico alle descrizioni fornite precedentemente, sotto minaccia di un grosso coltello gli aveva appena sottratto la somma di 250 euro, più i documenti di identità personali. Insomma, una rapina in piena regola.
Tutti i cittadini stranieri sono stati condotti in Questura per gli ulteriori accertamenti e gli atti di rito, mentre sono in corso le ricerche dell’aggressore, riconosciuto per un cittadino iracheno 30enne, resosi irreperibile, ma che è comunque già noto alla Polizia di Stato in quanto richiedente protezione internazionale presso la locale Divisione Immigrazione.
