Agli operatori del 118 che ieri pomeriggio lo hanno soccorso sulla strada che collega Melendugno a Vernole, il 30enne di origini ghanesi ha dichiarato di essere caduto dalla bicicletta e di aver battuto violentemente la testa. Il racconto avrebbe anche del verosimile, dato che accanto al corpo dell’uomo, a terra sul ciglio della strada, vi era una bicicletta. Eppure, i medici hanno voluto vederci chiaro ed hanno segnalato la vicenda alle Forze dell’ordine.
Così, i carabinieri del Norm di Lecce stanno indagando sulla vicenda per capire cosa possa essere veramente accaduto: se davvero il 30enne sia ruzzolato giù dalla bici che inforcava per un qualsiasi motivo o se dietro vi sia qualcos’altro. I dubbi vengono a galla soprattutto alla luce di quanto accaduto nella marina di Torre Chianca dove, a quanto hanno raccontato negli uffici della Questura ieri mattina in sede di conferenza stampa, un 17enne extracomunitario è stato violentemente aggredito fino al tentativo di annegamento. Un episodio raccapricciante che ha sconvolto l’opinione pubblica e determinato l’intervento di molti rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che si spendono per la tutela degli immigrati..
Il giovane ghanese è arrivato presso il Vito Fazzi di Lecce a bordo dell’ambulanza chiamata da alcuni automobilisti che, transitando su quel tratto di strada, hanno notato il corpo riverso per terra, quasi a ridosso delle campagne che costeggiano l’arteria. Il 30enne si è presentato in gravi condizioni alle cure dei medici che lo hanno giudicato guaribile in 30 giorni.
I militari che stanno approfondendo sulla vicenda non escludono anche che lo sfortunato ciclista sia stato investito e poi abbandonato.
