Quella Smart ferma per troppo tempo in un piazzale vicino a un distributore di benzina in via Merine, non è passata inosservata ad una volante della polizia. Dento due giovani: C.I. un 20enne, seduto al posto di guida, e F.T. un 34enne, che con fare sospetto stavano armeggiando qualcosa nell’abitacolo. Sarebbe finita lì se alla vista dei poliziotti i due non si fossero “innervositi”. Un atteggiamento che ha spinto gli agenti a vederci chiaro. E quale modo migliore per fugare ogni dubbio se non effettuando un controllo più approfondito?
Invitati a scendere dall’auto, infatti, i due giovani non hanno saputo motivare, almeno non in maniera convincente, la loro presenza in quell’area di servizio. Anzi, pare che si siano persino contraddetti l’un l’altro. Considerata la vicinanza a due scuole superiori dalle quali, guarda caso, questa mattina intorno alle ore 11.00 sarebbero usciti dei ragazzi minorenni, gli agenti hanno sospettato che ci fosse qualcos’altro dietro quella ‘sosta’. Dai dubbi alle certezze il passo è stato breve. Nella perquisizione è spuntato fuori un panetto di hashish nascosto nel portaoggetti del lato conducente, e tre “pezzetti” più piccoli della stessa sostanza. 72 grammi, racchiusi in un involucro di cellophane trasparente.
Sul sedile posteriore in un marsupio con la cerniera aperta, due coltelli – uno con lama affilata ed appuntita e l’altro a scatto – ancora intrisi di hashish. Nel portaoggetti del lato passeggero, invece, un bilancino elettronico perfettamente funzionante. Non mancava nulla, insomma.
La perquisizione è continuata poi è continuata nelle abitazioni. A casa del 34enne, in cucina per la precisione, i poliziotti, hanno trovato, sopra il marmo vicino ai fornelli, un rotolo di carta stagnola parzialmente usato e un quadratino già tagliato oltre a tre grossi coltelli affilati a punta con le lame intrise di haschish. Nella stanza da letto del 20enne, invece, in un flaconcino solitamente usato per profumi, sono stati trovati alcuni semi di marjuana.
Al termine degli accertamenti i due sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il 20enne anche per detenzione e porto abusivo di armi bianche.
Altri controlli in città…
Questo è stato uno dei tanti controlli voluti dal Questore di Lecce, Pierluigi d’Angelo, per “monitorare” i vari quartieri della città. Pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, della Sezione Volanti, della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile hanno passato al setaccio le principali strade che conducono al capoluogo salentino e molti quartieri periferici.
Nella rete è incappato un 21enne, residente al campo nomadi “Panareo”. Il giovane è stato trovato alla guida di un’auto, un’Alfa Romeo 166, senza aver mai conseguito la patente di guida, reato per il quale era già stato più volte denunciato. Il veicolo, sottoposto a fermo amministrativo, aveva una targa prova intestata ad una donna, anch’essa ospite dello stesso campo nomadi, che a sua volta è stata sanzionata per il mancato perfezionamento del passaggio di proprietà e per aver consentito la guida del veicolo a persona sprovvista di patente.
Sempre nell’ambito degli stessi servizi sono stati controllati in via Don Gaetano Quarta due parcheggiatori abusivi ai quali sono state sequestrate rispettivamente 13 e 29,40 euro.
Le pattuglie della Divisione Anticrimine, invece, hanno controllato 30 persone sottoposte a misure limitative della libertà personale e, in viale della Libertà, un detenuto agli arresti domiciliari, dopo aver comunicato che sarebbe uscito da casa per andare a lavoro, è stato pizzicato a bordo di una moto di grossa cilindrata. L’uomo alla vista dei poliziotti ha tentato di invertire il senso di marcia per tornare a casa allo scopo di evitare il controllo, invano. Vistosi braccato è persino entrato in un bar per nascondersi, ma nulla i poliziotti lo hanno raggiunto. L’uomo è stato sanzionato perché guidava con patente scaduta e sprovvisto di carta di circolazione, oltre che segnalato all’AG per inottemperanza alle prescrizioni.
Nel pomeriggio, una pattuglia della Squadra Mobile ha notato in un negozio di via Trinchese una coppia che con fare sospetto si aggirava all’interno, osservando capi d’abbigliamento. Con destrezza, l’uomo prelevava dagli scaffali i capi e li inseriva nella borsa della donna. I due dopo aver tolto le placche antitaccheggio ai capi d’abbigliamento per un valore di circa 130 euro, si sono spostati in un altro negozio dove hanno prelevato nello stesso modo altri capi per un valore di circa 70 euro. A quel punto i poliziotti li hanno fermati e denunciati in stato di libertà per furto aggravato in concorso.
