Freddato con un colpo d’arma da fuoco, muore giovane pastore albanese

Un pastore di 23anni, Hyraj Quamil, è¨ stato assassinato con un colpo d’arma da fuoco sparatogli in fronte, mentre si trovava col suo gregge. Sul posto carabinieri, 118 e Polizia Scientifica

Un giovane pastore 23enne, Hyraj Quamil, è stato ucciso con un colpo di pistola sparato in fronte mentre si trovava col suo gregge di pecore. Esecuzione fredda, repentina, che non gli ha lasciato scampo. Ad accorgersi del fatto, intorno alle 14.00, è stato il titolare della masseria per cui lavorava la vittima. Sul posto i sanitari del 118, i Carabinieri e la Polizia Scientifica. 
Assassinato in pieno giorno, crudelmente, con un colpo d'arma da fuoco sparatogli in fronte. Uno scenario terribile, drammatico, che però ancora non trova una spiegazione. Vittima dell'agguato è un pastore di 23 annifreddato mentre stava col suo gregge nelle campagne di Torre Castiglione, zona agricola situata non molto lontano da Porto Cesareo. A constatare il decesso, i sanitari del 118, sopraggiunti con un'ambulanza. Sul posto anche gli agenti della Polizia Scientifica assieme ai Carabinieri di Porto Cesareo e Campi Salentina. La vittima, Hyraj Quamil, era di nazionalità albanese e lavorava in una Masseria del luogo. A ritrovare il corpo senza vita del ragazzo è stato proprio il titolare della Masseria, che, non appena fatta la macabra scoperta, ha immediatamente allertato i soccorsi.

Una Domenica di sangue che, ancora una volta, diffonde lo sgomento nel territorio salentino. Hyraj era una persona ben voluta, a modo, molto attaccato alla sua terra natìa. Oltre ad essere pastore, lavorava pure in un panificio di Torre Lapillo. Vicenda che, al momento, presuppone un'esecuzione omicida in piena regola, col proiettile lasciato partire a brevissima distanza. La vittima di fronte al proprio killer, lo sparo, ed infine la morte. 

Presenti anche il Pm di turno, dott. Giuseppe Capoccia, e il medico legale Roberto Vaglio, che ha stabilito l'orario del decesso. Presumibilmente l'arma utilizzata per uccidere il malcapitato corrisponde ad una pistola. Poi il cadavere è stato trasferito presso la camera mortuaria dell'Ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, in attesa dell'autopsia. Difficile che alla terrificante scena abbiano assistito dei testimoni, considerando che Torre Castiglione – posta in direzione di Torre Lapillo e Punta Prosciutto, nonché al confine con il tarantino – è frequentata molto nel periodo estivo e non tantissimo in quello primaverile.