
Avrebbero avuto il compito di vigilare su esercizi commerciali, abitazioni, depositi ed altre strutture private allo scopo prevenire la consumazione di reati, con particolare riferimento ai furti. Invece, sfruttando l’uniforme, l’autovettura di servizio e, in alcuni casi, anche le chiavi di accesso delle strutture, avrebbero consumato furti proprio in quei luoghi affidati alla loro protezione.
Nella mattinata di ieri a Santa Cesarea Terme, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo, incrociando la pattuglia di un istituto di vigilanza si è fermata per un consueto saluto ed uno scambio di novità. La prima cosa strana che avrebbero notato i militari, sarebbe stata la presenza di un secondo operatore, a bordo dell’autovettura con le griffe dell’istituto, vestito in abiti civili. Tuttavia, ciò che maggiormente avrebbe insospettito i Carabinieri sarebbe stato l’atteggiamento evasivo e da subito nervoso del conducente.
Un’occhiata ai sedili posteriori è bastato a far scattare il controllo. Infatti, proprio su quei sedili, erano adagiati 7 tv color lcd di varie marche, alcuni cavi di connessione ed una cassaforte digitale da camera.
I due avrebbero giustificato la presenza degli oggetti riferendo di aver recuperato il materiale per strada, con l’intenzione di recapitarlo presso la sede del loro istituto per capirne la provenienza.
I militari, avendo intuito che si potesse trattare di refurtiva, hanno proseguito ad indagare in collaborazione con i Carabinieri della Stazione di Minervino di Lecce e, da lì a poco, avrebbero accertato che quegli oggetti sarebbero stati rubati, proprio durante la notte precedente, nel resort “Le Capase” di Santa Cesarea Terme.
A carico delle due guardie, G.R. 37enne e C.G. 49enne, vi sarebbero una serie di indizi di reità tra cui: il mancato avviso del ritrovamento alle Forze di Polizia, la strana presenza di un secondo operatore ufficialmente libero dal servizio e le tracce sul luogo del reato compatibili con le scarpe utilizzate da uno dei due.
L’attività investigativa, attuata anche grazie all’ausilio di perquisizioni domiciliari, avrebbe consentito di recuperare nell’abitazione di G.R. altri 3 tv color lcd e 25 canne da pesca di cui l’uomo non sarebbe stato in grado di giustificare la provenienza. Per questi motivi sono stati sequestrati in quanto gli inquirenti ritengono che possa trattarsi del provento di altri furti commessi in zona.
Le due guardie giurate sono state denunciate, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Lecce con l’accusa di furto aggravato continuato in concorso.
Le indagini sono tuttora in corso e riguardano l’accertamento della provenienza del materiale sequestrato ed altri furti commessi nella zona di competenza dei due indagati.
Sul piano amministrativo è scattata la segnalazione all’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, poiché i vigilantes operano in forza di un apposito Decreto e porto d’armi, rilasciato sulla base di requisiti soggettivi, proprio dall’autorità citata che potrà decidere se revocare quei titoli.