Gioielli, orologi di valore e pietre preziose. Ladri ‘ripuliscono’ la villetta di un’anziana vedova di Lecce

Ripulita la villetta di un’anziana leccese, vedova di un ex medico, nel quartiere San Lazzaro. I ladri hanno aspettato che la donna uscisse di casa per rubare gioielli, orologi di valore e persino l’argenteria. Ingente il bottino.

Hanno atteso, come spesso accade in questi casi, che in casa non ci fosse nessuno per entrare in azione. Questa volta, i topi d’appartamento hanno ripulito ieri pomeriggio la villetta di un’anziana donna, in via Gentile nel rione San Lazzaro, un quartiere residenziale di Lecce.
 
La malcapitata, vedova in un ex medico, si era allontanata dalla sua abitazione solo per pochi minuti, eppure nonostante il poco tempo a disposizione i ladri sono riusciti a rubare tutti gli oggetti di valore capitati sotto tiro. In particolare gioielli, pietre preziose e orologi (tra cui anche alcuni Rolex e Cartier), custoditi in una delle camere dell’appartamento.
 
Non conoscendo con esattezza quali e quanti oggetti sono stati rubati è difficile persino fare una stima precisa del bottino “conquistato”. Di certo, si tratta di un colpo ingente considerando il valore materiale, oltre che affettivo, dei pezzi sottratti.
 
Nulla si sa, anche, sul numero delle persone che materialmente hanno agito: considerando che è trascorso appena un quarto d’ora da quando la donna è uscita, intorno alle 18.00, per delle commissioni a quando ha scoperto la scorribanda, è probabile che il furto sia stato messo a segno da più persone.       
 
Una volta rientrata, la povera vittima vedendo la casa messa a soqquadro ha immediatamente chiamato la polizia per denunciare l’accaduto. Pochi minuti dopo che era stato lanciato l’allarme, la villetta di via Gentile è stata raggiunta dagli agenti della sezione Volanti della questura di Lecce che insieme al personale della Scientifica hanno avviato le indagini per tentare di individuare gli autori del furto, l’ennesimo purtroppo che si regista nel capoluogo barocco in pieno giorno.



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