Nel pomeriggio di ieri una volante della Questura di Lecce è intervenuta nella centralissima via Trinchese, presso un negozio di telefonia, per la segnalazione di un furto.
Una volta giunti sul posto, la donna che ha richiesto l’intervento degli agenti ha indicato un giovane, fermato da alcuni passanti che erano stati attirati dalle sue urla che, poco prima, si era reso responsabile di furto aggravato in concorso con un giovane e una ragazza, che prima dell’arrivo della Polizia si erano allontanati.
L’uomo fermato, un georgiano 30enne, da accertamenti è risultato essere dedito al compimento di reati contro il patrimonio.
Ascoltati i testimoni gli uomini della Volante hanno accertato che il georgiano, insieme ad altri due giovani rimasti al momento sconosciuti, entrati a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro nel negozio, hanno dapprima dato uno sguardo in giro parlottando qualcosa nella loro lingua e, successivamente, uno di loro ha distratto la commessa con alcune domande, mentre gli altri due, dopo aver forzato il sistema di protezione antifurto del telefonino, danneggiandolo sui lati e sulla parte posteriore, si sono allontanati impossessandosi di un cellulare marca Samsung mod.S7 del costo di 729 Euro, mentre il 30enne fermato successivamente, facendo finta di essere estraneo al furto, ha anche accennato a bloccare i suoi due complici sulla soglia del negozio, facilitandone, però, la fuga.
Alcuni passanti, attratti dalle urla delle commesse, hanno fermato i due fuggitivi che si sono visti costretti a restituire il cellulare, ma subito dopo sono riusciti a scappare per le vie limitrofe.
L’uomo fermato, che è risultato essere stato scarcerato da pochi giorni, è stato tratto in arresto per tentato furto aggravato in concorso con altri.
Al momento del fermo, il georgiano, inoltre, ha esibito ai poliziotti un’istanza di richiesta di permesso di soggiorno che, da accertamenti successivi, è risultata essere stata archiviata dalla Questura di Bari su richiesta dello stesso interessato e che, quindi, non aveva nessuna validità ed era stata esibita impropriamente per trarre in inganno gli operatori. Pertanto il 30enne è anche irregolare sul territorio dello Stato.
