I numeri negativi del NIL di Lecce: 89 ispezioni, 50 lavoratori ‘in nero’ e 30 segnalazioni

Su un totale di 217 lavoratori identificati, ben 50 erano completamente in ‘nero’. Questi i risultati registrati dai Carabinieri del Nucleo Ispettivo del Lavoro di Lecce, che nelle scorse settimane hanno incrementato i controlli sulla sicurezza nei luoghi del personale impiegato.

I numeri parlano chiaro: 89 ispezioni e, su un totale di 217 lavoratori identificati ben 50 erano completamente in “nero”. Questi i risultati ottenuti, nelle ultime settimane, dai Carabinieri del NIL di Lecce per il contrasto al fenomeno del lavoro senza alcuna copertura contrattuale, o comunque irregolare. Dei controlli atti a garantire maggiori standard di sicurezza sui luoghi di lavoro, specie nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica, ma anche in quello del commercio e dei servizi, operanti in alcuni importanti centri del Salento (Nardò, Copertino, Gallipoli, Poggiardo, Casarano, Campi Salentina, Scorrano e Parabita i Comuni interessati). Operazioni eseguite sia in autonomia che in sinergia con i funzionari ispettivi della Direzione Territoriale del Lavoro e con l’Arma Territoriale di tutta la provincia di Lecce.
 
Situazioni particolarmente gravi sono state riscontrate presso un’azienda edile operante in un cantiere di Parabita, dove tutti e tre i lavoratori identificati dai Carabinieri erano occupati in nero, con grave rischio anche per l’integrità fisica degli stessi. Erano infatti costretti a lavorare in contrarietà alle più basilari norme di sicurezza. In una fabbrica di cucine, invece, individuati 6 lavoratori irregolari di cui 3 completamente in nero. Irregolarità riscontrate nel corso di controlli ad alcune imprese di servizi, operanti nel settore delle onoranze funebri. Qui, se in alcune situazioni il personale era completamente in nero – come nel caso di due aziende impegnate in servizi funebri a Nardò e a Corigliano d’Otranto – in altre i lavoratori erano stati avviati a mezzo di buoni lavoro. I relativi rapporti di lavoro subordinati sono stati riqualificati come tali dai militari, con il conseguente assoggettamento degli stessi alla corretta contribuzione ai fini previdenziali, assistenziali e assicurativi.
 
Diverse le violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro accertate dai militari nel corso dei controlli: utilizzo di attrezzature di lavoro non a norma; omessa protezione delle postazioni di lavoro dal rischio di cadute dall’alto; omessa vigilanza sanitaria; omessa formazione e informazione I Carabinieri hanno sospeso l’attività imprenditoriale di ben 16 aziende, per aver occupato personale in nero in misura superiore al 20% di quello regolarmente occupato. Contestati 153 illeciti amministrativi per un ammontare di € 419.499,20, relativi soprattutto alla cosiddetta “maxi sanzione per lavoro nero”, ma anche all’irregolare tenuta del Libro Unico del Lavoro, alla mancata consegna del tesserino di riconoscimento e ad altre violazioni di legge.
 
Sono 30 i datori di lavoro segnalati alla competente Autorità Giudiziaria per violazioni di carattere penale riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro. Cinquanta le prescrizioni impartite ai sensi del TU 81/2008 relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro, per un totale di € 203.185,60 di ammende elevate. Recuperati alle casse dell’INPS circa € 9.100,00 di contributi evasi.
 
I datori di lavoro sanzionati saranno inoltre segnalati anche alla Guardia di Finanza, per quanto di competenza, in merito agli illeciti fiscali e tributari che scaturiscono dal pagamento in nero delle retribuzioni ai lavoratori irregolari.



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