Maxi truffa da oltre 250mila euro? Arriva l’assoluzione per un imprenditore agricolo

I fatti contestati dalla Procura si sarebbero verificati tra marzo del 2009 e febbraio del 2015. L’imputato era accusato di aver intascato la sostanziosa cifra in diverse tranche, a danno dell’A.G.E.A.

Era accusato di una maxi truffa da oltre 250mila euro, ma al termine del processo un imprenditore agricolo è stato assolto.

Il giudice monocratico Sergio Tosi ha ritenuto l’imputato E.A. 71enne di Ugento, non colpevole perchè il fatto non sussiste. Accolta la tesi difensiva degli avvocati Luigi Rella e Massimo Fasano che hanno dimostrato durante il dibattimento, come i terreni dichiarati dal proprio assistito, fossero condotti da lui, in coltivazione diretta. In precedenza, invece, il pm Massimiliano Carducci ha invocato la condanna a 4 anni di reclusione, per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’inchiesta

I fatti contestati dalla Procura si sarebbero verificati tra marzo del 2009 e febbraio del 2015. L’imputato era accusato di aver intascato la cifra complessiva di 266.930 euro in diverse tranche, a danno dell’A.G.E.A. (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Secondo il pm, E.A. avrebbe dichiarato falsamente di condurre in coltivazione diretta svariati terreni, al fine di dimostrare il possesso dei requisiti previsti dal Regolamento Comunitario. Gli appezzamenti, solo in parte sarebbero risultati nella sua disponibilità, cosicché avrebbe beneficiato dei contributi comunitari in misura superiore a quella spettante. L’imputato avrebbe, infatti, presentato in cinque circostanze (tramite il Centro di Assistenza Agricola della Coldiretti), la domanda per ottenerli, indicando i “titoli” abbinati alla superficie. In seguito, avrebbe ricevuto mediante bonifico bancario, le consistenti somme di denaro.



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