Balloon Party, l’ex gestore del Twin Towers confessa: “sono stato io, ma con l’altro incendio non c’entro”

L’ex gestore del Twin Tower, finito in manette, nell’interrogatorio di convalida ha confessato di aver incendiato il negozio “Balloon Party”.

L’incendio, la conta dei danni, le indagini lampo che sono riuscite a dare un nome e un cognome a chi aveva appiccato le fiamme e ora anche la confessione. Ha ammesso le sue responsabilità Paolo Spalluto, il 57enne di Lecce finito in Carcere per aver distrutto il “Balloon Party”, il negozio di articoli per feste accanto al “Twin Towers”, il bar che l’uomo gestiva prima della chiusura per fallimento (e della procedura di sfratto).

Durante l’interrogatorio di convalida, dinanzi al giudice Giovanni Gallo, il 57enne ha confermato di essere stato lui a scatenare l’inferno di fuoco, animato dal rancore nei confronti del proprietario dei due locali che si affacciano su viale Japigia. “Sono stato io” avrebbe detto l’uomo alla presenza del suo avvocato, Luigi Rella. Ha però negato di essere l’autore anche dell’altro incendio che, sei mesi prima, aveva danneggiato il negozio.

Spalluto, quindi, si è addossato le colpe solo del rogo scoppiato venerdì notte, quando mancava qualche minuto alle 3.00. Una volta domate le fiamme, alle prime luci dell’alba, i Vigili del Fuoco avevano intuito subito durante il sopralluogo insieme ai poliziotti la natura dolosa: troppo forte l’odore di benzina. Senza contare, poi, le tracce lasciate vicino alla Banca Popolare di Puglia e di Basilicata, sempre sulla stessa strada.

Le indagini hanno fatto il resto. Quando gli agenti della Squadra Mobile, che da tempo avevano concentrato i loro sospetti su Spalluto, hanno bussato alla porta della sua abitazione hanno trovato altre ‘prove’. Bottiglie di alcool, rotoli di carta igienica bruciata, taniche sporche di gasolio ed una scala intrisa di combustibile che hanno permesso di chiudere il cerchio.

Ora toccherà al Gip Giovanni Galli decidere se convalidare l’arresto e confermare il carcere.



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