Patteggiano la pena, i principali imputati dell’inchiesta “Ali Babà”, relativa una ramificata organizzazione specializzata in furti.
Il gup Alcide Maritati ha condannato a 3 anni e 4 mesi: Gianfranco Schito, 45 anni di Taviano, Zakaria Kadim, 27 anni nato a Casablanca e Fabio Nobile, 47 anni tutti di Taviano.
Sono difesi dagli avvocati Biagio Palamà e Marcello Spiri.
In base alle indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Casarano (guidati dal Comandante Clemente Errico), gli associati avevano realizzato in pochi mesi, tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016, circa 250 furti.
Oggetti maggiormente trafugati? Condizionatori d’aria, elettrodomestici, attrezzi agricoli, giare nuove o antiche in terra cotta, biciclette, televisori e ogni altra cosa ritenuta utile alla rivendita sul mercato ad acquirenti compiacenti o precedenti proprietari. I territori più colpiti, i Comuni di Taviano, Racale, Ugento e le relative marine.
Otto persone vennero raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Giovanni Gallo su richiesta del Pubblico Ministero Paola Guglielmi. Rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, di associazione per delinquere finalizzata ai furti, ricettazione ed estorsione.
