C’è un’indagine della Procura sul maxi appalto per la fornitura di ossigeno al Dea del Vito Fazzi di Lecce, dove vengono curati i malati da covid-19.
Il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Alessandro Prontera e al momento non ci sono iscrizioni nel registro degli indagati.
L’indagine ha preso il via, dopo gli esposti presentati dalla consigliera regionale del M5S Antonella Laricchia e dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Andrea Guido. Inoltre del caso “ossigeno al Dea”, si sono interessati anche i senatori Iunio Valerio Romano, Barbara Lezzi e Dino Mininno che hanno presentato un’interrogazione al Ministero della Salute Roberto Speranza.
Intanto, nei giorni scorsi, gli uomini della Guardia di Finanza hanno effettuato due sopralluoghi, uno risalente al 28 aprile scorso e l’altro all’8 maggio, presso il Dea (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) per acquisire eventuali elementi utili alle indagini.
L’inchiesta dovrà far luce, come chiesto dai denuncianti, sulla regolarità dell’affidamento della fornitura alla AIR Liquid, avvenuta nel marzo scorso, attraverso una proroga del contratto di appalto. Nonostante il Dea avesse un impianto realizzato dalla Rivoira Pharma.
E poi, viene chiesto di fare chiarezza sulla rimozione della maxi bombola da 15 mila litri, chiesta alla Rivoira, per poter ottenere un’unica reta con il Vito Fazzi.