Avrebbero lanciato in aria “per gioco” un 19enne disabile che finiva contro i gradoni di un anfiteatro, e gli avrebbero procurato una serie di lesioni. Non solo, poiché la scena venne immortalata da un video girato con i telefonini. E cinque ragazzi rischiano il processo.
Nelle scorse ore, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini a firma del pm Maria Rosaria Micucci. Cinque ragazzi minorenni (tra i 16 ed i 17 anni di età), sono indagati con le accuse di lesioni personali e violenza privata con l’aggravante dei futili motivi per “mero divertimento personale, consapevoli dello stato di disabilità della vittima”.
Le indagini hanno preso il via dopo la denuncia dei genitori del 19enne.
I fatti risalgono alla sera del 20 ottobre del 2021 e si sono verificati in un paese alle porte di Lecce.
Il ragazzo disabile era uscito con un gruppo di amici, come accaduto già altre volte. E in questa circostanza si sarebbe verificato, presso l’anfiteatro, l’episodio finito sotto la lente della Procura.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, tre dei cinque indagati costringevano il ragazzo a partecipare al gioco della sedia (insieme ad altri soggetti non identificati).
Il ragazzo veniva così lanciato in aria con le mani e finiva contro i gradoni. E la scena veniva ripresa con il telefonino da altri due amici.
Non solo, poiché il giovane dovette ricorrere alle cure ospedaliere per la rottura di un dente, riportando lesioni anche ad un labbro ed alle gengive e rimediando un indebolimento permanente nella masticazione.
Successivamente i genitori del ragazzo disabile, dopo avere notato il video, presentarono una denuncia. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Lecce, coadiuvati dai colleghi della stazione di Lizzanello.
Gli accertamenti investigativi si sono avvalsi della consulenza tecnica dell’ingegnere Claudio Leone.
I cinque indagati sono assistiti dagli avvocati Davide Pastore, Raffaele Benfatto, Carlo Sariconi, Salvatore Davide Pierri, Vincenzo Perrone, Silvio Giardiniero. Come consulente di parte era stata nominata l’ingegnere informatico Luigina Quarta.
I difensori potranno chiedere l’interrogatorio dei propri assistiti entro i prossimi venti giorni. Non solo, poiché gli indagati in seguito potranno anche richiedere di accedere ai programmi di giustizia riparativa o la messa alla prova.
La posizione di un indagato, assistito dall’avvocato Fulvio Pedone, invece, è stata in precedenza già stralciata, per essere archiviata.
