Presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Scorrano, assolto l’ex sindaco Guido Stefanelli

Al termine del processo con il rito abbreviato, il gup ha ritenuto l’imputato non colpevole, “perché il fatto non sussiste”. L’ex primo cittadino era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Assolto il sindaco di Scorrano, Guido Nicola Stefanelli, coinvolto nell’inchiesta “Tornado”, sui presunti rapporti tra esponenti mafiosi e l’amministrazione comunale. Al termine del processo con il rito abbreviato, il gup Laura Liguori ha ritenuto l’imputato non colpevole, “perché il fatto non sussiste”, del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. È stata, dunque, accolta la richiesta di assoluzione avanzata dagli avvocati Luigi Corvaglia e Francesco Vergine, legali di Stefanelli. Le motivazioni della sentenza si conosceranno entro 30 giorni.

La pubblica accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco, avevano chiesto la condanna ad 8 anni per il 58enne di Scorrano. L’accusa nei suoi confronti sarebbe consistita nel “promettere agli appartenenti al sodalizio criminoso smantellato con l’operazione Tornado l’aggiudicazione di appalti e servizi pubblici, e nello specifico la gestione del parco comunale “La Favorita” con annesso chiosco-bar nonché la gestione dei parcheggi comunali”.

La contropartita per Stefanelli? “Il sostegno del clan nelle competizioni elettorali alle quali era interessato”. Il candidato si sarebbe così avvalso della collaborazione di Massimiliano Filippo, dipendente della ditta Nuova Era amministrata dal primo.

Le elezioni “incriminate” sarebbero le comunali del maggio 2017, all’esito delle quali Stefanelli veniva eletto sindaco. L’ex primo cittadino, durante le indagini, venne anche ascoltato in Procura. Sostenne, dinanzi al pm Vallefuoco, di non aver mai fatto alcun favore al clan Amato e di non aver mai chiesto il voto.

Nei mesi scorsi, il Consiglio dei ministri su proposta del Ministero dell’Interno ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Scorrano per infiltrazioni mafiose e si sono insediati i commissari.

L’inchiesta Tornado

Le indagini “Tornado” , condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maglie, hanno permesso di sgominare un vero e proprio clan emergente, con disponibilità di armi, che agiva con particolare violenza, che aveva il proprio core business nello spaccio di droga e da cui ricavava circa 500mila euro l’anno. Alla guida del sodalizio Giuseppe Amato, detto “padreterno”. Al suo fianco il figlio Francesco. La banda agiva attraverso atti intimidatori e spedizioni punitive. Come nel caso dell’omicidio del giovane Mattia Capocelli lo scorso 25 aprile.