Avrebbe intascato circa 30mila euro di bolli auto, riscossi presso l'agenzia di cui era responsabile, ma senza erogarli all'Automobile Club Italia.
S.T. (queste le sue iniziali), delegato Aci di un agenzia del Nord Salento, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per il reato di peculato. La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale, Presidente Roberto Tanisi. Accolta la richiesta del pubblico ministero Maria Rosaria Micucci che ha chiesto la condanna dell'imputato, invocando la stessa pena.
L'inchiesta faceva riferimento a tre trimestri dell'anno 2011. Secondo l'accusa, S.T.avrebbe trattenuto per sé la somma complessiva di circa 30 mila euro. I corrispettivi in denaro dei bolli auto versati dai clienti, ritiene la Procura, dovevano essere erogati all' Aci, ma ciò non sarebbe accaduto. Difatti, quest'ultima a seguito di accertamenti, si sarebbe resa conto del mancato versamento delle tasse automobilistiche, per quei tre trimestri, da parte dell'Agenzia del Nord Salento. S.T. , a seguito della segnalazione dell'Aci, avrebbe anche chiesto di ripagare quelle somme, appena dieci giorni dopo, attraverso una rateizzazione in tre tranches accompagnata da apposita fidejussione.
Durante il dibattimento, difatti, il difensore di S.T. , l'avvocato Paolo Spalluto, ha sostenuto che il proprio assistito, una volta arrivata la segnalazione, avrebbe anche chiesto di ripagare quelle somme. Per dimostrare la buona fede del Delegato Aci, il suo difensore ha prodotto in udienza le polizze fideiussorie. Dunque, l'eventuale inadempimento di S.T. sarebbe al massimo di natura dolosa. L'avvocato Spalluto ha annunciato che, una volta depositate le motivazioni della sentenza, presentarà ricorso in Appello.
