
Verrà ascoltato dal giudice nella giornata di domani, Luigi Quarta, 81enne leccese, omicida reo confesso della moglie, uccisa con un colpo di pistola sparato in testa. Va detto che il grave fatto di sangue, è maturato in un contesto di tensione familiare, caratterizzato da un quadro di estrema solitudine, esacerbato dalle condizioni di salute della donna.
L’udienza di convalida dell’arresto, richiesto dal pm Alessandro Prontera, si svolgerà domattina, alle 9:30, presso il carcere di Borgo San Nicola.
L’indagato risponde dell’accusa di omicidio volontario con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti della moglie.
L’81enne leccese è difeso dall’avvocato Alessandro Calò.
Potrà rispondere alle domande del gip Stefano Sala, confermando eventualmente quanto già detto agli inquirenti nell’immediatezza dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere.
I fatti risalgono alla mattinata di domenica e si sono verificati in un’abitazione di via Bonifacio, nel quartiere San Pio, a Lecce.
Intorno alle 12.20, l’uomo, un elettricista in pensione, ha contattato il 118, riferendo di aver ammazzato la moglie Amalia, di 83 anni, agente di commercio che trattava argenteria.
L’uomo, è stato subito fermato nell’imminenza dei fatti dai carabinieri, i quali hanno provveduto a sequestrare la pistola, risultata regolarmente detenuta, che l’anziano ha utilizzato per l’omicidio.
Già in base ad una prima ricostruzione dei fatti è emerso un quadro familiare di estrema solitudine. Condotto in caserma, l’uomo, nel corso dell’interrogatorio, ha confermato, come alla base del gesto ci sia stato il rifiuto della moglie malata di prendere i farmaci prescritti.
L’uomo è stato poi sottoposto all’arresto in flagranza ed alla detenzione in carcere per omicidio.