La croce rossa non ha lasciato scampo. Abbattuti ad Oria i primi ulivi

Tra le proteste degli ambientalisti presenti sono stati abbattuti i primi ulivi considerati infetti dalla Xylella fastidiosa nei terreni di Oria. L’ordine è quello di andare avanti a tutti i costi con l’eradicazione.

Quello che doveva essere fatto, è stato fatto. Non è servita a nulla la protesta di uno sparuto gruppo di manifestanti ambientalisti accorsi nelle campagne di Oria per difendere gli ulivi dalle ruspe giunte in località Frascata. La mattanza, come in tanti la considerano, è iniziata. Gli alberi segnati da una croce rossa, simbolo di una condanna a morte già annunciata, da qualche minuto sono stati abbattuti. A nulla sono servite le urla, il frastuono delle motoseghe ha coperto la voce di chi grida “Vergogna”. Eppure, alle 14.00 minuto più minuto meno, quella che a tutti gli effetti può essere considerata la prima vittima della Xylella fastidiosa, il batterio Killer che tanto spaventa, è venuta giù. Tagliata, senza se e ma.

"Siamo cresciuti con questi ulivi!", continuano a ripetere alcuni manifestanti e poco importa se sono leccesi o brindisini. Questi monumenti secolari fanno parte della storia di questa terra e anche se la misura è considerata necessaria per impedire che l’infezione si propaghi all'area settentrionale della regione, non è facile veder cadere al suolo una parte importante di questi luoghi né accettare il taglio selettivo previsto dal tanto contestato Piano Silletti, come unica soluzione.
 
Già dall’alba di questa mattina, quando è scattato il blitz dei contestatori i momenti di tensione non sono mancati. Ancor più quando i manifestanti si sono accorti che mentre presidiavano le ruspe, gli agenti della Forestale e gli uomini dell'Airef avevano  imbracciato le motoseghe per mettersi al lavoro.
 
Due ambientalisti hanno tentato in extremis di salire su un albero per 'salvare' gli altri condannati a morte. "Non si possono uccidere ulivi secolari", “I nostri alberi non si toccano”, “Assassini” hanno gridato inveendo anche contro la recinzione attorno al fondo. Qualcuno, colto da malore, è stato soccorso. 
 
Tutto però è stato vano. L'ordine tassativo del commissario Giuseppe Silletti è di andare avanti. A tutti i costi. 
 



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